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Blitz Ultima Generazione agli Uffizi, foto su Venere di Botticelli

Autore anche Giordano Stefano Cavini Casalini, di Empoli, placcato dal sindaco Nardella dopo aver imbrattato Palazzo Vecchio. Violato obbligo dimora. Su vetro Venere foto alluvione Campi Bisenzio

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FIRENZE – Blitz Ultima Generazione agli Uffizi, foto su vetro Venere di Botticelli.

Blitz Ultima Generazione agli Uffizi, azione di due attivisti nel pomeriggio di martedì 13 febbraio.

Gli attivisti hanno attaccato foto dell’alluvione a Campi Bisenzio sul vetro infrangibile che protegge il capolavoro di Botticelli. E hanno un comunicato di rivendicazione prima di venire allontanati dagli addetti alla sicurezza.

Nascita di Venere già presa di mira nell’estate 2022, allora gli attivisti si incollarono al vetro.

Uno dei due autori è Giordano Stefano Cavini Casalini, 32 anni, residente a Empoli, colui che venne placcato dal sindaco Dario Nardella quando Ultima Generazione imbrattò Palazzo Vecchio.

Nella loro breve incursione nel museo di Firenze, i due attivisti hanno spiegato di aver condotto l’azione per chiedere “un fondo di riparazione di 20 miliardi di euro per tutti i cittadini che hanno subito o subiranno danni dalle catastrofi climatiche. Come accaduto in Emilia Romagna, dove i cittadini sono stati colpiti da un’alluvione, e poi a Campi Bisenzio, con altre persone colpite da un’alluvione”.

Gli attivisti di Ultima Generazione, inoltre, hanno espresso solidarietà  agli agricoltori “che sono scesi in strada perché non riescono più ad arrivare in fondo al mese e stanno perdendo i raccolti”.

Cavini Casalini con il blitz agli Uffizi ha violato l’obbligo di dimora, a cui è sottoposto in seguito a un blocco stradale di dicembre 2023. “Un’azione di disobbedienza civile non violenta molto semplice per cui rischia gli arresti domiciliari, se non la custodia cautelare in carcere”, spiega Ultima Generazione, come riporta Adnkronos. “Alle 14.50 il personale del museo, facendo uscire prima i turisti italiani e stranieri, ha spento le luci e chiuso la sala, dove sono rimasti al buio completo. Sono poi arrivate le forze dell’ordine, che hanno portato le persone nella stazione dei carabinieri degli Uffizi”.

Cavini Casalini: “Sono un padre di famiglia e operatore socio sanitario. Oggi ho scelto di contravvenire al mio obbligo di dimora e di infrangere nuovamente la legge, rischiando la prigione per tenere fede alla mia promessa di fare tutto il possibile per proteggere la vita. Oggi questo quadro simbolo di amore e bellezza si è trasformato mostrando la distruzione e il dolore che stiamo già vivendo a causa della crisi climatica. Il Governo continua a fingere che i campi non siano arsi a gennaio, che l’acqua non sarà un problema quest’estate, che le case distrutte dalle alluvioni siano eventi accidentali e non causate da scelte umane.

E anziché occuparsi di questi e veri problemi, fa leggi assurde per zuppe sul vetro. I nostri politici continuano ad opprimere le voci di chi chiede aiuto e di chi li richiama al loro dovere, con nuove leggi punitive cercando di spaventarci. Non capiscono o non vogliono capire, che io sto già soffrendo, soffro per il futuro dei miei amici, soffro per il futuro delle persone che amo, soffro per il futuro di mia figlia”.

© Riproduzione riservata

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