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Kata, sette mesi senza traccia. Avvistamenti e piste estere. Ma la bimba non si trova.
Non si fermano le indagini per la piccola Kata, la bambina di cinque anni scomparsa il 10 giugno 2023 dall’hotel Astor a Firenze. Albergo occupato abusivamente, e sgombrato una settimana dopo la scomparsa della bambina.
Sono passati sette mesi da allora. Sette mesi senza traccia. Sette mesi con uno zio, quello a cui la madre aveva affidato la bambina quel sabato 10 giugno, entrato e uscito dal carcere. Sette mesi in cui sarebbe emersa l’ipotesi di una presunta vendetta trasversale per una presunta violenza sessuale che sarebbe stata subita da una ragazzina sempre nell’Astor. Astor anche al centro, ricordiamo di un presunto racket degli affitti. Oltre che di un presunto tentato omicidio pochi giorni prima della scomparsa di Kata.
Sette mesi in cui adesso siamo nella fase degli avvistamenti. O meglio, delle segnalazioni di avvistamenti. E pure nella fase con ipotesi di una vendita, termine terribile per quello che porta con sé, della piccola Kata. Quanto è stato ipotizzato a ‘Porta a Porta’, la trasmissione condotta da Bruno Vespa, mercoledì 10 gennaio.
Non si fermano le indagini coordinate dalla Procura di Firenze nei tanti, troppi silenzi che continuano ad accompagnare la scomparsa di una bambina di cinque anni. Dopo aver ribaltato a mesi di distanza dalla scomparsa di Kata l’Astor di via Maragliano col reparto specializzato dei Carabinieri Cacciatori di Calabria. Perquisizione conclusa con un nulla di fatto.
Indagini che proseguono sempre per sequestro di persona a scopo di estorsione di Kata, Mia Kataleya Chicclo Alvarez
Le attività investigative, spiega il procuratore capo Filippo Spiezia, “vengono tuttora svolte senza tralasciare alcuna pista, sia in ambito nazionale che nel più ampio contesto internazionale. Anche con richieste di assistenza internazionale in corso di svolgimento”.
Le indagini, in particolare, illustra la Procura di Firenze, sono finalizzate a ricostruire in dettaglio gli ultimi movimenti della piccola Kata. E di tutti gli occupanti censiti all’interno della struttura ricettiva occupata abusivamente, prevalentemente, da persone di nazionalità peruviana e rumena.
La Procura, spiega, sta vagliando tutte le fonti di prova, incluse le numerose segnalazioni di avvistamento della piccola Kata “pervenute sia dall’Italia che dall’estero, che finora non hanno sortito esiti positivi”.
Spiezia: “Il tutto è finalizzato ad acquisire elementi probanti sui presunti autori del reato e a ricostruire il contesto nel quale è maturato il sequestro di persona di Mia Kataleya, incluse le dinamiche criminali eventualmente sottese”.
Dinamiche criminali.
C’è un punto. Lo dimostra l’assenza di tracce, dna compresi, nella sparizione della bambina. Le dinamiche criminali sono state molto, molto bene organizzate. Nei minimi dettagli. Ma qualcuno deve parlare. E nessuno lo avrebbe fatto. A oggi l’unica certezza è che una bambina di cinque anni a sette mesi dalla scomparsa non si trova.