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Le verità della memoria: mostra, foto, scultura, teatro

LIVORNO – Le verità della memoria: mostra, foto, scultura, teatro

In occasione della ricorrenza dell’ottantesimo anniversario delle stragi nazifasciste del ’44 e dell’anniversario della Liberazione della città di Livorno, 19 luglio 1944 il movimento artistico Skimmers in collaborazione con A.N.P.I sezione di Livorno con la compartecipazione del Comune di Livorno presenta ‘Le verità della memoria: mostra d’arte, fotografia, scultura e teatro’.

Vernissage della  mostra alla bibloteca comunale di Livorno, Bottini dell’Olio, sabato 6 luglio alle 17.45 con Pardo Fornaciari.

La mostra ‘Le verità della memoria’, spiegano gli organizzatori, “mira a instillare nelle persone un pensiero critico e privo di pregiudizi, utilizzando la memoria come strumento per il dialogo e la riflessione. A tale scopo abbiamo costruito l’evento partendo da una frase di Primo Levi: “La memoria è uno strumento molto strano, uno strumento che può restituire, come il mare, dei brandelli, dei rottami, magari a distanza di anni””.

Massimo Casalini, portavoce del movimento, afferma: “Riteniamo doveroso rendere onore alla memoria delle vittime parlando anche di verità e giustizia.
L’arte è il nostro mezzo privilegiato per mettere in relazione le persone, per far riflettere e per acquisire consapevolezza della propria condizione nella società, questo è il nostro ruolo prioritario come artisti”.

Alla biblioteca comunale di Livorno, Bottini dell’Olio, la mostra fino al 19 luglio 2024.
Mostra di pittura, scultura e fotografia in cui ogni Skimmer presenta una o più opere inerenti alla memoria, con particolare riferimento alle stragi nazifasciste dell’agosto del 1944.
A ciò si aggiunge la mostra del progetto: ‘La storia in soffitta’ realizzato dai ragazzi di una terza media di Lammari, Lucca, ideato dal professor Enea Nottoli.
Durante il vernissage avremo come gradito ospite Pardo Fornaciari, nella veste di profondo conoscitore delle vicende delle stragi e degli eccidi della seconda guerra mondiale.

Presentazione libro ‘Fronde metalliche di Romina Questa’ alla biblioteca comunale di Livorno, Bottini dell’Olio il 13 Luglio 2024, ore 17:45

Pur trattandosi di un romanzo di invenzione ambientato ai giorni nostri, le dinamiche sociali che vengono descritte sono molto simili a quelle che spesso conducono alle derive nazionaliste o estremiste; grettezza, ignoranza, frustrazione implicano comportamenti egoisti, pavidi, ignavi e meschini.
Un romanzo corale che descrive una realtà operaia brutalmente attuale, un libro da leggere tutto d’un fiato e che forse lascia spazio anche ad uno spunto di riflessione ulteriore.

Talk show ‘Riflessioni sulla memoria dalle stragi nazi-fasciste ad oggi’ alla biblioteca comunale di Livorno il 19 luglio 2024, ore 17:45

Talk show sull’utilizzo della memoria come strumento necessario per il presente.
Partendo dalla frase di primo Levi:
“La memoria è uno strumento molto strano, uno strumento che può restituire, come il mare, dei brandelli, dei rottami, magari a distanza di anni.”
“Barbara Visciano modererà il talk al quale abbiamo invitato: Lido Lazzerini, sopravvissuto alla strage di Mommio. ANPI Livorno, nella persona di Gino Niccolai.
Enea Nottoli, il docente che ha realizzato il progetto ‘La storia in soffitta’.

Spettacolo teatrale ‘Le Verità della memoria’ a Villa Trossi 19 luglio 2024, ore 21:30

Messa in scena della pièce teatrale scritta appositamente da Ephraim Pepe e Luigi Bruno, del movimento Skimmers e portata in scena dalla Compagnia dei Leggendari.

“Una narrazione corale di sei personaggi che raccontano una storia vissuta e vista da sei punti diversi. Sei diverse verità su un eccidio offerte per un giudizio finale.

I nostri protagonisti ripercorrono la loro vita da circa un anno prima dell’eccidio fino al giorno dell’inaugurazione del Parco della Pace di Sant’Anna di Stazzema, raccontando il loro punto di vista, la loro verità sulla memoria che condividono, passando dalla faticosa vita in un piccolo paese isolato dal mondo durante la guerra, al giorno dell’eccidio e i giorni seguenti fino al ritrovarsi tutti alla cerimonia con il presidente Pertini.
Giunti al 1982 c’è voglia di far conoscere la verità sull’eccidio a tutto il mondo, ma ci si interroga anche su cosa possa causare la verità in quegli anni pesanti come il piombo, anni in cui la politica estremista combatteva a suon di bombe, uccisioni e gambizzazioni.
Gli animi incamiciati di nero si erano risvegliati uscendosene con attentati vari tra i quali la stazione di Bologna, forse il più tragico, e -come oggi- c’è paura che quei giorni vissuti nel ’44 possano tornare. Fu in quegli anni che chi aveva vissuto eventi simili, durante l’ultima guerra, tornò a ricordare e a ritrovare il coraggio di parlarne”.
“La nostra storia parla di Sant’Anna di Stazzema, dei suoi abitanti che hanno vissuto lì i giorni della difesa nazista della linea gotica, ma potrebbero essere gli abitanti di qualsiasi altro borgo d’Italia che ha vissuto, in date diverse, la stessa storia. I bambini, i ragazzi appena ventenni e anche i militari che vissero quel 12 di agosto del ’44 in quei boschi, le borgate e la piazzetta dinnanzi a quella chiesa, si ritrovano per caso o per destino a calpestare le stesse pietre, a cercare gli stessi ricordi. A Sant’Anna, nella realizzazione del Parco della Pace, nonostante i monumenti, le opere d’arte e i musei, sembra che qualcuno abbia provato a cancellare quanto è accaduto: le mura esterne della chiesa, scalfite dai proiettili, sono state portate a nuovo e così molti altri edifici, ma un’atmosfera densa di dolore grida ancora oggi “ricordate”: quella mano, quel qualcuno che ha nascosto le testimonianze più vive di ciò che è accaduto, non potrà mai nascondere, modificare o anche solo offuscare la memoria.
La storia, pur essendo di fantasia, nasce da testimonianze di episodi realmente vissuti 80 anni fa, episodi documentati in video interviste fatte negli ultimi anni ai sopravvissuti di diverse stragi nazifasciste, episodi che abbiamo raccontato con una narrazione che cammina sulla sottile lama della verità. Lo spettatore, giudice finale, al termine dello spettacolo decide in cuor suo quale delle verità far propria.”

© Riproduzione riservata

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