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FIRENZE – Riapre La Specola, sold out 4.600 ingressi gratuiti
Riapre La Specola, taglio del nastro dopo i lavori di riqualificazione del museo, eccellenza del Sistema museale dell’Università di Firenze.
Lavori di riqualificazione che hanno riguardato 2.280 metri quadri, con il contributo di 3.5 milioni di euro della Regione (Programma Fesr: fondo europeo per lo sviluppo regionale) e di 2.5 milioni dell’Ateneo fiorentino, per un totale di 6 milioni di euro.
Taglio del nastro per La Specola, tutto esaurito per i 4600 ingressi gratuiti offerti dall’Università di Firenze.
Taglio del nastro con Alessandra Petrucci, rettrice Unifi, Eugenio Giani, presidente Regione Toscana, Dario Nardella, sindaco di Firenze, Marco Benvenuti, presidente sistema museale Ateneo.
La Specola rinnovata è stata anche visitata nelle scorse settimane dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione di una sua visita a Firenze l’8 febbraio.
Giani: “Ci tengo tanto a questo museo che fin dalla sua nascita è stato l’espressione della Toscana che guarda al futuro, che crede nella ricerca, nell’innovazione”.
Il museo, dopo importanti lavori di riqualificazione e ammodernamento degli impianti, ha riaperto nella storica sede di Palazzo Bini Torrigiani, nell’anno del Centenario dell’Ateneo e a 250 anni dalla sua fondazione per opera del Granduca Pietro Leopoldo.
Tredici le nuove sale espositive, due i percorsi espositivi completamente nuovi dedicati agli inizi della ceroplastica, alle cere botaniche e alla mineralogia. Oltre a una nuova biglietteria e un nuovo bookshop.
Petrucci: “Sono particolarmente lieta di poter offrire nuovamente alla città e al pubblico questo straordinario tesoro di conoscenza, realizzato secoli fa come sviluppo di un’idea modernissima: la cultura e la scienza devono essere per tutti. Proprio in questo museo sono nate nell’Ottocento varie cattedre di discipline scientifiche che, attraverso vari passaggi, hanno mantenuto vivo a Firenze l’insegnamento superiore aprendo la strada alla costituzione ufficiale nel 1924 dell’Università, di cui quest’anno celebriamo il centenario”.
La storia della Specola è strettamente legata a quella dell’Ateneo: le collezioni scientifiche medicee che dalla Galleria degli Uffizi si trasferiscono nel museo costituiscono l’humus per gli insegnamenti di Botanica, Zoologia e Anatomia comparata, Chimica, Fisica, Astronomia e Geologia che confluiranno – nella seconda metà dell’Ottocento – nel Regio Istituto di Studi Superiori Pratici di Perfezionamento, l’antenato dell’Ateneo fiorentino.
Benvenuto: “Presentiamo un museo più grande per percorsi e contenuti, con opere restaurate, oltre 360, o recuperate e riproposte negli allestimenti. Perché La Specola, primo esempio in Europa di istituzione scientifica aperta a tutti, è nuova e antica insieme, una realtà quasi unica, la cui sede ed esposizione hanno di per sé un valore storico intrinseco, un vero tesoro per la nostra città”.
Giani: “La Specola è un luogo speciale che caratterizza Firenze e ne rappresenta la sua identità dal punto di vista scientifico, che nasce proprio nel periodo dell’illuminismo, quando a guidare la Toscana era il Granduca Pietro Leopoldo, che più di ogni altro seppe tradurre lo spirito riformatore dell’illuminismo in tutte le discipline. La Regione Toscana si è impegnata con 3milioni e mezzo del Fondo europeo per lo sviluppo regionale (Fesr) per questa bellissima ristrutturazione che esalta il percorso espositivo adeguandolo alle contemporanee esigenze di fruizione e sicurezza. E’ dunque per me motivo di orgoglio vedere rivivere queste stanze in cui viene illustrato il corpo umano con una scientificità unica al mondo, e le nuove sale con le cere botaniche e la mineralogia. Le cere anatomiche che riproducono l’essere umano in modo assolutamente verosimile sono state le prime al mondo ad essere osservate da generazioni di studenti e studiosi che qui si sono formati. Che la Specola sia nel cuore dei fiorentini e dei toscani lo dimostra anche il successo della riapertura, con il tutto esaurito nei primi quattro giorni di ingressi gratuti”.