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Agriturismi sold out in Toscana: trekking, corsi cucina, relax

Agriturismi sold out in Toscana: trekking, corsi cucina, relax.

E’ un’estate da tutto esaurito nelle 5.600 strutture toscane autorizzate che grazie al costante aumento delle attività ricreative, didattiche e sportive proposte ai turisti, a fianco di pernottamento e ristorazione, possono puntare a battere il record di 5 milioni di presenze registrato nel 2023.

A dirlo è Terranostra Toscana, l’associazione degli agriturismi di Coldiretti secondo cui il numero di strutture che offre esperienze è cresciuto del 7,9% nell’ultimo anno andando sempre di più incontro alle aspettative della clientela favorendo al contempo lo sviluppo di nuove filiere, l’occupazione e la crescita dei territori.

Marco Masala, presidente Terranostra Toscana: “Nelle nostre aziende i turisti possono immergersi nelle nostre campagne senza rinunciare a relax e comodità. Possono indossare per un giorno i panni del casaro, del tartufaio o dell’apicoltore, tirare la pasta con le massaie, raccogliere la verdura nell’orto insieme al contadino, scoprire gli antichi mestieri e persino accudire gli animali. Ma anche fare sport, dedicarsi alla cura del corpo, godersi giornate all’aria aperta leggendo un libro, fare lunghe passeggiate, partecipare a degustazioni guidate, pizzate nell’aia e picnic tra vigne e olivi. I nostri ospiti assaporano la vera toscanità non da spettatori ma da attori. Il turismo esperienziale è una leva potentissima della proposta agrituristica regionale che permette al nostro comparto di essere diverso ed alternativo da tutte le altre forme di ospitalità.

Le attività sono interconnesse al tessuto economico, sono un motore per i piccoli centri abitati e per la resilienza dei nostri borghi favorendo la nascita di nuovi posti di lavoro e nuove attività. Il futuro del nostro turismo, in un mercato sempre globale sempre più competitivo, sarà sempre più vincolato alla nostra capacità di regalare nuove emozioni che siano però vere, sane e formative. Chi sceglie la Toscana sceglie quell’autenticità che nessun’altra destinazione può copiarci”.

Dalla passeggiata con i simpatici alpaca tra i filari del Chianti alla caccia al tartufo nei boschi del Mugello in compagnia dei cani Leo e Gina passando per l’avventuroso agri enduro elettrico con il campione tra strade bianche e radure fino alle classiche degustazioni in cantina delle piccole e grandi Doc del bicchiere o tra gli olivi secolari, ed ancora ai corsi di cucina con i cuochi contadini e alle fattorie del benessere: quasi una impresa agrituristica su due (49%) affiancano al pernottamento proposto da 9 strutture su 10, alla ristorazione tradizionale (37%) e alle degustazioni dei prodotti aziendali (31%), una o più attività ricreative, sportive o didattiche.

L’attività esperienziale più frequente nel “pacchetto” è il trekking che in Toscana è proposto da 280 strutture. In 273 aziende si può invece partecipare a corsi cucina e molto altro come per esempio laboratori di panificazione e del miele o anti-spreco per valorizzare gli avanzi della cucina. La presenza di tantissimi percorsi e cammini, oasi e parchi incorniciati tra boschi e colline, hanno favorito il turismo sportivo ed escursionistico stimolando molti agriturismi a specializzarsi: 238 hanno puntato sulla mountain bike, 204 sull’escursionismo, 154 sulle osservazioni naturali come il birdwatching e le passeggiate botaniche. In 313 si può praticare sport ed in 116 andare a cavallo. Le famiglie sono un target importante per il comparto che ha sviluppato in questi anni il settore della didattica creando veri e propri spazi ed attività per i più piccoli: dai laboratori al lavoro in campo fino ad una miriade di attività all’aria aperta con la presenza degli stessi imprenditori o di operatori specializzati. Sono 208 le fattorie didattiche inserite nell’elenco regionale (+14%).

Tra i principali motori del turismo rurale c’è quello legato al cibo, alla cucina tradizionale e alle specialità enogastronomiche, con la Toscana che detiene il primato dei percorsi enogastronomici con 137 riconoscimenti tra città del vino, dell’olio e del bio, strade del vino ed altri itinerari che valorizzano le peculiarità agroalimentari a denominazione di origine mettendo in connessione enogastronomia, turismo, agricoltura e ambiente. Un terzo della spesa dei vacanzieri viene destinato per pasti, cibo di strada e souvenir. Significativo è l’impatto che queste esperienze hanno nel favorire le esportazioni del Made in Tuscany con i turisti che diventano i primi “influencer” del nostro paniere una volta tornati a casa attraverso la narrazione ad amici e partenti oltre naturalmente alla condivisione mediante i canali social.

I numeri del settore. La Toscana è la regione con il maggior numero di strutture (5.634) e posti letto d’Italia (oltre 87mila). Il 98% dei comuni ospita almeno un’azienda. 24 ogni 100 chilometri. Sette dei dieci comuni italiani con il maggiore numero di agriturismi si trovano in Toscana. Grosseto è il comune italiano con la più alta concentrazione (239) mentre tra le provincia Siena con 1.625 strutture.

© Riproduzione riservata

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