PRATO – Economia circolare, Prato si aggiudica progetto europeo.
Approvato dall’Unione Europea il progetto sull’economia circolare a cui partecipa anche il Comune di Prato, sindaco Matteo Biffoni, in collaborazione con l’associazione delle città tessili Acte European Textile Collectivities Association.
Oltre a Prato il progetto coinvolge altri sette partner: Svezia, Spagna, Olanda, Bulgaria, Polonia e Portogallo. Ha un valore complessivo di 1,92 milioni di euro da ripartirsi tra gli otto partner, con un budget di 230mila euro destinati a Prato.
L’obiettivo generale del progetto, spiega il Comune di Prato, è quello di avviare un confronto sulle politiche pubbliche a livello locale volte a rafforzare la circolarità nella gestione dei rifiuti tessili. Per adattarli ed allinearli ai requisiti stabiliti dalle nuove normative UE.
Ciò, prosegue il Comune di Prato, include l’esame delle aree delle politiche che riguardano la prevenzione dei rifiuti, la raccolta differenziata, la logistica, lo smistamento, l’innovazione tecnologica. La consapevolezza dei consumatori e “come coinvolgere il resto degli attori chiave della catena del valore per garantire un approccio integrato”.
Gabriele Bosi, assessore con la delega ai rapporti con Acte: “Siamo soddisfatti per questo risultato, che ci permetterà di condividere buone pratiche sull’economia circolare a livello europeo. Valorizzando politiche della nostra città come ad esempio ‘Prato circular city’ ed esperienze concrete delle aziende del nostro distretto. Allo stesso tempo avremo l’opportunità di apprendere dal lavoro degli altri partner. Ringrazio l’associazione Acte, i partner del progetto e il nostro Ufficio Europa che ha contribuito al suo successo e che seguirà il suo iter. Il lavoro durerà nei prossimi quattro anni e inizierà nella prossima primavera”.
Il progetto, denominato Texad, illustra il Comune di Prato, “è stato finanziato nell’ambito del 2° bando del programma Interreg Europe, sotto l’obiettivo ‘Un’Europa più verde’. Le risorse sono interamente finanziate dal programma Interreg Europe e dal Fondo di rotazione nazionale”.
—EconomiaREDAZIONE