PRATO – Festival Seta, a Prato ‘Dialoghi sulla Cina contemporanea’.
Quarta edizione del Festival Seta al Museo del Tessuto di Prato al via giovedì 5 ottobre. Una tre giorni ricca di appuntamenti fino a sabato 7 ottobre che, “prendendo spunto dagli avvenimenti internazionali, approfondirà il ruolo della Cina e il ritorno dei Brics nella sfida e conseguente contrapposizione all’ordine mondiale precostituito dalla fine della guerra fredda”.
Un “ritorno al multipolarismo con il ruolo sempre più preponderante della Cina nel quadrante asiatico del mondo e l’India come nuovo potente alleato degli Usa”.
Incontri tutti con ingresso libero con diplomatici, giornalisti, analisti di Ispi e professori di economia internazionale delle principali università italiane. Ma anche rock cinese. Insegnamento della lingua cinese. Moda. Fantascienza. Cibo. Tutto il programma.
In una città, Prato, che accoglie la più importante comunità cinese in Italia. I dati al 30 giugno 2023 fotografano, a fronte di oltre 195.496 abitanti complessivi, oltre 30mila di etnia cinese.
Festival Seta, sottolinea il Comune di Prato guidato dal sindaco Matteo Biffoni, è diventato un appuntamento culturale, politico, sociale economico e di costume. Promosso dall’associazione Orientiamoci in Cina, patrocinato dall’assessorato alla cultura del Comune di Prato, dalla Provincia di Prato, dal Pin Polo Universitario città di Prato. Ospita importanti studiosi italiani e cinesi, diplomatici, giornalisti, analisti dell’Ispi e professori di economia internazionale delle principali università italiane ed estere.
Obiettivo degli organizzatori approfondire temi e situazioni del colosso asiatico alla luce dei nuovi accadimenti politico-economico mondiali.
La città ospitante è per la quarta volta Prato, il distretto industriale tra i più importanti in Italia, che con le sue 7mila aziende si colloca come il più grande centro tessile a livello europeo e uno dei poli più i forti a livello mondiale per le produzioni di filati e tessuti di lana. Che conta una percentuale di imprenditori cinesi intorno al 70% (dati, sottolinea il Comune di Prato, registrati da Unioncamere) con circa 3.700 imprese cinesi nelle confezioni e 400 nel tessile solo in città grazie anche alla notevole presenza della loro comunità.
Un festival dedicato alla comprensione della Cina contemporanea ideato e realizzato a Prato da Matteo Burioni, Gianni Bianchi, Roberto Pecorale e Patrizia Scotto di Santolo.
Partendo dai fatti internazionali, l’intenzione nei tre giorni di incontri sarà quella di approfondire ad esempio il ruolo della Cina e quello del Brics (raggruppamento delle emergenti economie mondiali Brasile,Russia, India, Cina, Sudafrica), quale nuovo polo economico.
Non mancherà, poi,uno sguardo localistico sul ruolo di Prato e della Toscana quale realtà sociale includente e di costruzione di pace. Ricordando la figura del sindaco fiorentino Giorgio La Pira che fu una delle personalità cattoliche maggiormente impegnate nell’apertura verso il mondo asiatico. Nell’ottica di una globalizzazione della concordia policentrica in cui la Cina è a tutt’oggi un punto di riferimento.
Spazio poi alla fantascienza e alla musica rock che come dice Han Song, uno dei tre maggiori esponenti della fantascienza cinese contemporanea, “Scrivo di essa perché credo che sia la letteratura più libera. Come la musica rock, essa è ribelle, l’universo non ha limiti, il pensiero non ha freni. Come voi avete infranto molte restrizioni legate alla religione del Medioevo, la Cina di oggi somiglia a quel periodo. La fantascienza può avere un ruolo decisivo nella liberazione del pensiero in Cina.”
Focus sui risultati raggiunti e su ciò che ci aspetta nel futuro della scuola italiana attraverso l’insegnamento della lingua cinese, con l’intervento dei professori dell’Associazione italiana insegnanti di lingua cinese.
Si discute anche di moda e delle nuove sfide di marketing.
—Cultura ed EventiREDAZIONE
Festival Seta, a Prato ‘Dialoghi sulla Cina contemporanea’
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