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Il Comune di Montelupo contro un nuovo pozzo sulla Pesa: “Così il torrente muore”

Ancora difficoltà per il torrente Pesa, che è tornato in secca per la stagione estiva. Ieri (11 luglio) l’intervento della polizia provinciale sulla prima moria di pesci a causa della mancanza di deflusso dell’acqua del torrente.

Fra le cause principali della siccità in Pesa sia l’eccessiva captazione dell’acqua dalla falda: nei prossimi giorni il rischio è di vedere le trivelle a Montelupo per scavare un nuovo pozzo. Eventualità questa che preoccupa molto l’amministrazione comunale, che si è mossa per richiedere ad Acque SpA una soluzione alternativa lontana dalla Pesa.

L’Autorità Idrica Toscana nei giorni scorsi ha convocato, su richiesta di Acque SpA, la conferenza dei servizi per approvare il progetto di un nuovo pozzo (il numero 10 a Montelupo) profondo 42 metri per uso idropotabile. In base al progetto, l’intervento il cui costo è di circa 380mila, dovrebbe servire a mantenere inalterati i volumi di prelievo, con la dismissione del pozzo numero 4, profondo solamente 28 metri.

Il Comune di Montelupo, impegnato da anni nel Contratto di Fiume della Pesa – insieme anche all’Autorità Idrica Toscana e ad Acque Spa e all’Autorità di Distretto –, ha ribadito più volte la necessità di ridurre i prelievi per riportare il torrente a un livello di naturalità accettabile.

Negli ultimi anni non sono mancate le prese di posizione sul tema. Nel marzo 2023 è stata approvata all’unanimità dai consigli comunali di Montelupo Fiorentino e di San Casciano Val di Pesa la mozione con oggetto Torrente Pesa – masterplan e interventi su risorsa idrica e morfologia fluviale e nel maggio 2020 il consiglio comunale di Montelupo aveva approvato una mozione con oggetto Torrente Pesa – sostenibilità ambientale uso delle risorse idriche.

In entrambi i casi, il sindaco di Montelupo, che coordina i comuni firmatari il contratto di fiume, aveva sollecitato le autorità competenti a prendere in carico i problemi di carenza idrica estiva nel torrente in bassa valle.

L’investimento di Acque Spa non va nella direzione di ridurre i prelievi di acqua, mette a rischio le azioni che si stanno ponendo in atto per attenuarli e compromette la tutela della biodiversità, in particolare delle specie riconosciute a rischio di estinzione; per questo il Comune di Montelupo ha chiesto l’intervento nel procedimento dei settori regionali competenti ad attestare lo stato di sofferenza del torrente.

La richiesta non è stata accolta dall’Autorità Idrica Toscana sostenendo che “per gli aspetti relativi al bilancio idrico e alla concessione di derivazione sono stati regolarmente convocati i soggetti che hanno competenze nel merito”. Il Comune non è soddisfatto di tale risposta che presuppone non vi sia relazione fra le captazioni sotterranee a la siccità del torrente e i danni all’ecosistema.

Da diversi giorni è in corso un confronto da parte dell’assessore all’ambiente Lorenzo Nesi con tutti i soggetti interessati per trovare una soluzione alternativa che riduca le pressioni sull’acqua della Pesa.

Lo sfruttamento oltre il livello di sostenibilità dell’acqua del torrente –  ha un impatto terribile sull’ecosistema fluviale, sugli aspetti paesaggistico ambientali e sull’identità stessa della comunità di Montelupo. Se parte della normativa attuale permette di sacrificare un fiume per le necessità dell’uomo, irridendo il principio costituzionale di tutela degli ecosistemi di cui facciamo parte, ritengo tali Leggi vadano modificate, con l’urgenza dovuta alla crisi climatica in atto. Montelupo si oppone fermamente alla visione che vede i bisogni dell’uomo prevalere sulla conservazione della natura”.

© Riproduzione riservata

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