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Il sindaco di Grosseto querela tutti. “Lesa dignità istituzioni”

GROSSETO – Il sindaco di Grosseto querela tutti. “Lesa dignità istituzioni”.
Antonfrancesco Vivarelli Colonna, sindaco di Grosseto, centrodestra, dopo i fischi, le contestazioni e le spalle voltate in due cerimonie istituzionali ha presentato oggi giovedì 11 maggio 2023 querela alla Procura della Repubblica di Grosseto.
Querela “nei confronti di quanti hanno leso la dignità del sindaco e dell’istituzione che essa stessa rappresenta, oltre che di quanti hanno offeso l’immagine e l’onore del sindaco come persona, travisando ed attribuendogli un pensiero politico che non gli appartiene”.
A dare l’annuncio lo stesso sindaco.
“In una logica di dignità istituzionale, corre l’obbligo di dare seguito a quanto già annunciato. In questo senso, nella giornata di oggi giovedì 11 maggio, ho dovuto mio malgrado presentare querela alle autorità giudiziare per quanto avvenuto nelle giornate del 20 marzo e del 25 aprile scorso”.
Vivarelli Colonna contestato per l’intitolazione di una strada a Giorgio Almirante.
Decisione di giunta rispetto alla quale in questi giorni  ha annunciato dietrofront con ritorno in Consiglio Comunale.
Vivarelli Colonna fa sapere che, assistito dal suo legale di fiducia Andrea Vasellini, chiede al Procuratore della Repubblica di Grosseto di esaminare gli atti rappresentati nella querela e valutare se esistano elementi sufficienti per procedere penalmente nei confronti dei soggetti ritratti in foto e video e di tutti coloro che, all’esito delle indagini, risulterebbero responsabili dei reati di diffamazione aggravata, tentativo di violenza privata e organizzazione di una contromanifestazione abusiva.
Poi il sindaco: “In più occasioni ho preso le distanze da accuse inverosimili ed incompatibili con la carica che ricopro e ciò nella considerazione che la figura apicale eletta dai grossetani giura, al momento del suo insediamento, la fedeltà alla Costituzione, chiaramente ispirata a valori e principi antifascisti.
La presentazione della querela deve assumere, dunque, una valenza di difesa istituzionale nella considerazione del fatto che le manifestazioni autorizzate debbono svolgersi nell’ambito di quanto previsto, cosa non avvenuta nel corso della celebrazioni delle due commemorazioni. Esiste infatti un principio di libertà che deve essere garantito a quanti partecipano alla manifestazione stessa, a quanti vogliono ascoltare e a quanti si trovino a subire, loro malgrado, situazioni incresciose e come tali da condannare. In questa logica, non si possono tollerare manifestazioni abusive o derivazioni delle stesse non autorizzate”.
Quindi Vivarelli Colonna: “Ogni sindaco ha il dovere di mantenere l’ordine pubblico e garantire il normale svolgimento di una celebrazione commemorativa e pubblica.
Il diritto di critica è assolutamente legittimo, ma ciò che non lo è, è l’andare oltre e trasformare, come fatto da una parte dell’Anpi, un’opinione dissenziente in atti e fatti lesivi della dignità istituzionale e della persona.
Il volantinaggio non autorizzato, il reiterato tentivo di interruzione dell’amplificazione audio nell’ambito del mio discorso commemorativo, offese, ingiurie, il voltare le spalle e cantare ‘Bella ciao’ al fine di non consentire lo svolgimento della celebrazione, impedendomi il normale esercizio delle funzioni istituzionali”.
 

—PoliticaCINZIA GORLA

© Riproduzione riservata

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