GROSSETO – Legge aborto, sindaco Grosseto contro 194: “Obbligo ascoltare cuore nascituro”
“Ho deciso di firmare la proposta di legge d’iniziativa popolare per giungere a una modifica all’articolo 14 della legge 194/78. La proposta prevede che il medico che effettua la visita che precede l’interruzione di gravidanza sia obbligato a far vedere alla donna intenzionata ad abortire, tramite esami strumentali, il nascituro che porta in grembo e a farle ascoltare il battito cardiaco dello stesso.
La finalità è quella di accrescere la consapevolezza del gesto dell’aborto”.
Bufera su Antonfrancesco Vivarelli Colonna, sindaco di Grosseto, centrodestra.
Vivarelli Colonna via social invita a firmare in Municipio a Grosseto la proposta di modifica della legge 194.
Un appello che sta scatenando polemiche.
Iacopo Melio, consigliere regionale Pd: “Imporre un simile trattamento è soltanto una vera e propria violenza verso le donne che hanno tutto il diritto di scegliere cosa fare del proprio corpo e della propria vita”.
Vivarelli Colonna: “Ciò ovviamente non va a limitare la libertà individuale della donna sancita dalle norme e dal buonsenso. Ma rende più completo e maturo il suo percorso decisionale.
Vogliamo che la scelta della donna sia libera, ma allo stesso tempo consapevole. Consapevole del fatto che andare avanti si può. Che non si è sole. Che è possibile farsi aiutare.
Sarà possibile firmare la proposta, entro martedì 7 novembre, recandosi presso gli uffici della segreteria generale, al primo piano del Municipio, dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 12.30. Il martedì e il giovedì dalle 15.30 alle 17″.
Melio: “Ancora una volta il sindaco di Grosseto, Antonfrancesco Vivarelli Colonna (centrodestra), non si smentisce e dichiara di sostenere la Pdl che obbligherebbe le donne che intendono interrompere la loro gravidanza a vedere chi portano in grembo e ad ascoltare il suo battito cardiaco.
L’obiettivo, dice Vivarelli Colonna, sarebbe quello di “accrescere la consapevolezza del gesto dell’aborto”, ma in realtà imporre un simile trattamento è soltanto una vera e propria violenza verso le donne che hanno tutto il diritto di scegliere cosa fare del proprio corpo e della propria vita.
Sì, diritto, anche alla salute, quello sostenuto dalla Legge 194/78 e che certa gente proprio non riesce ad accettare dal basso della loro scarsa empatia. Ma d’altronde cosa vogliamo aspettarci da chi ha pubblicato contenuti sessisti che paragonavano una segretaria di partito a un cavallo? Rispetto concreto per le donne? Scelte orientate verso una vera educazione e sostegno psicologico per chi vuole affrontare certi percorsi?
Dopo video imbarazzanti in palestra urlando “Dio dammi la forza per un comunista in meno!”, e dopo la via dedicata ad Almirante a Grosseto (alla faccia della memoria di quel luogo), sarebbe l’ora che il sindaco la finisse con l’umiliare le proprie cittadine e i propri cittadini. Gacendoli vergognare non solo nel Grossetano ma in tutta la Toscana. Terra di diritti e di libertà contro ogni forma di violenza e coercizione (anche quella sostenuta dal sindaco, che creerebbe danni e traumi inimmaginabili oltre a farci tornare indietro di mezzo secolo in un secondo).
Pd Toscana, segretario Emiliano Fossi: “Il sindaco di Grosseto non si smentisce e questa volta sotto il suo mirino finisce il diritto della donna di scegliere cosa fare del proprio corpo.
In un post su Facebook, ha dichiarato di sostenere la proposta di legge che obbligherebbe la donna che vuole abortire a vedere il feto e ascoltarne il battito.
Una vera e propria forma di violenza inaccettabile, che renderebbe ancora più difficile l’accesso all’aborto e traumatizzerebbe molte donne, alcune delle quali in situazioni già difficili.
Quand’è che Vivarelli Colonna la smetterà di farci vergognare di averlo come sindaco nella nostra Regione, terra di diritti e libertà?”
—PoliticaCINZIA GORLA