MONTOPOLI – Montopoli, casa confiscata alla mafia diventa rifugio antiviolenza.
L’appartamento a Montopoli Val d’Arno, provincia di Pisa, è stato ristrutturato con 183mila euro stanziati da Regione Toscana. Diventa un centro antiviolenza rifugio per donne e bambini maltrattati.
L’immobile è stato acquisito nel 2015 dal Comune di Montopoli, sindaco Giovanni Capecchi, vicesindaca Linda Vanni.
Sindaco Capecchi: “Un percorso nato alcuni anni fa da quella telefonata della Prefettura che mi informava della presenza sul nostro territorio di un bene confiscato. Dopo lo stupore iniziale, abbiamo cominciato a pensare a come poter restituire questo luogo alla comunità e la decisione di destinarlo a chi quotidianamente combatte la violenza di genere. Grazie al contributo regionale, grazie al nostro ufficio tecnico che ne ha seguito i lavori con grande passione e professionalità, alla responsabile l’architetta Ilaria Bellini e al progettista l’architetto Alessandro Bellini. Che insieme all’architetto Giampiero Testai si sono occupati della ristrutturazione dell’edificio. Grazie anche alla ditta Fratelli Alderighi Srl di San Miniato che si sono occupati dei lavori”.
Vicesindaca Vanni: “Questo immobile per noi ha una valenza doppia. Non solo il ripristino della legalità ma la possibilità per donne e madri di riprendersi la libertà passando da questa casa . Ringrazio le associazioni di volontariato che gestiscono i centri antiviolenza e che si occupano di prevenzione per eliminare la violenza sulle donne, per il lavoro proficuo che stanno facendo sul territorio”.
Alessandra Nardini, assessora Regione Toscana pari opportunità: “Unendo la battaglia contro le mafie e contro la violenza sulle donne, l’amministrazione comunale di Montopoli ha fatto una scelta precisa e chiara, dal doppio valore. Restituisce alla comunità un immobile confiscato alla criminalità sferrando un colpo netto alle mafie. E sceglie di farlo destinando quell’immobile al rafforzamento delle rete antiviolenza attiva sul territorio. È un messaggio fortissimo e un esempio di governo, di cui siamo orgogliosi. E che mi auguro possa essere da esempio anche per altre realtà locali. Voglio ringraziare davvero di cuore l’amministrazione comunale di Montopoli in Val d’Arno. E, in particolar modo, la vicesindaca Linda Vanni che tanto si è spesa per questo risultato. La Regione ha convintamente sostenuto questa scelta e continuerà a sostenerla. La stretta collaborazione tra i vari livelli istituzionali è cruciale sia combattere le mafie da cui, purtroppo, il nostro territorio non è immune. Sia per combattere un fenomeno così drammatico come la violenza di genere, che è un fenomeno strutturale e non emergenziale. Che non è un problema delle donne. Ma un problema della società tutta, a partire dagli uomini, a cui chiediamo di essere in prima fila in questa battaglia».
Stefano Ciuoffo, assessore regionale alle politiche per la sicurezza e cultura della legalità: “L’appartamento sottratto alle mafie, situato a Montopoli in Val d’Arno, è stato completamente ristrutturato grazie ai fondi stanziati dalla Regione Toscana, per un importo di 183 mila euro. Questo è un importante passo avanti nella lotta contro la criminalità organizzata. L’utilizzo dei beni confiscati è uno strumento prezioso per consolidare la cultura della legalità. L’appartamento sarà destinato a diventare un centro antiviolenza e un rifugio per donne e bambini che hanno subito abusi e violenze. Sarà un luogo sicuro e accogliente, dove le vittime potranno trovare sostegno, assistenza e protezione. Grazie alla determinazione e all’impegno della vicesindaca Linda Vanni e del sindaco Capecchi restituiamo alla collettività qualcosa di più di un semplice bene immobile ristrutturato. Auspico che questo centro possa diventare un punto di riferimento per le donne e i bambini che hanno bisogno di aiuto. La Regione e il Comune danno un segnale forte e chiaro alla società toscana, nel solco della cultura della legalità”.
Il contributo regionale, rendiconta Regione Toscana, è stato di 183mila euro, per completare la ristrutturazione e la manutenzione straordinaria dell’appartamento. Nello specifico le opere hanno riguardato la sistemazioni degli attuali locali al piano terra. Con la creazione di un locale sala accoglienza. Un ufficio e un bagno per i portatori di handicap. Una modifica nella suddivisione degli spazi al primo piano per migliorare la distribuzione delle camere e dei bagni presenti, oltre alla realizzazione di una rampa per rendere i locali accessibili. E poi ancora, l’adeguamento degli impianti elettrici idrosanitari e termici. La riqualificazione delle facciate e la risistemazione del giardino.
A breve sarà pubblicato l’avviso per l’assegnazione dell’immobile che sarà destinato a casa accoglienza per donne e minori vittime di violenza. Il bene in passato è stato affidato all’associazione Frida e ha visto l’accoglienza di 10 donne e 15 minori. “Un luogo di libertà, in cui dieci donne hanno potuto riprogettarsi e riprendere in mano la propria vita”.
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Montopoli, casa confiscata alla mafia diventa rifugio antiviolenza
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