FIRENZE – Momenti di tensione al nuovo ambulatorio del Centro di Salute mentale di Montedomini a Firenze. Un paziente ha tenuto per 45 minuti in una situazione di terrore una psichiatra e un’infermiera, minacciandole di ucciderle con un coltello e un cacciavite. Se ne è andato autonomamento ma la dottoressa, passato lo choc, ha presentato denuncia alla polizia.
A stigmatizzare l’episodio l’Ordine dei medici di Firenze: “Le aggressioni perpetrate verso tutto il personale sanitario – dice il presidente Pietro Dattolo – non sono più sostenibili e richiedono un intervento protettivo urgente. Serve un altro omicidio per comprendere che dobbiamo fare qualcosa?“.
“A distanza di poco più di un anno dall’omicidio della psichiatra Barbara Capovani, al Santa Chiara di Pisa – prosegue la nota – la storia ha rischiato di ripetersi. Quella del Montedomini è, peraltro, soltanto una tra le circa mille aggressioni che i medici, gli infermieri, gli operatori socio-sanitari, gli assistenti sociali, gli educatori e tutte le altre figure che lavorano nel nostro settore, subiscono ogni anno. Non è più ammissibile andare avanti così. Non è accettabile il pensiero di recarsi al lavoro per assistere il prossimo e rischiare di non fare rientro a casa”.
“Lo diciamo da molto tempo e lo ribadiamo di nuovo: per contrastare questa pericolosa tendenza serve che le istituzioni supportino tutti i soggetti coinvolti in percorsi di sensibilizzazione e prevenzione – conclude – La svolta che deve essere compiuta è di carattere culturale. È un fatto di consapevolezza collettiva. Non è possibile che il personale medico venga abbandonato, di fronte a questi pericoli: il diritto alle cure e quello alla sicurezza non sono scindibili”.