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Peschereccio contro scogli a Viareggio, salvo equipaggio

VIAREGGIO – Peschereccio contro scogli a Viareggio, salvo equipaggio
Un peschereccio di 15 metri è finito contro gli scogli all’ingresso del porto di Viareggio lunedì 8 gennaio. Salve le quattro persone componenti dell’equipaggio del peschereccio Vincenzo Milù finito contro gli scogli all’ingresso del porto di Viareggio.
Peschereccio soccorso dalla Capitaneria di Porto e da un altro peschereccio.
La Cittadella della Pesca Op con la presidente Alessandra Malfatti chiede l’immediata chiusura del porto per motivi di sicurezza.
Coldiretti Toscana: “Da mesi i pescatori chiedono soluzioni efficaci e definitive per risolvere una problematica nota e ricorrente. Che rischia di contribuire all’affondamento della flotta viareggina già stritolata dall’aumento dei costi, dal fermo pesca e dalle massiccia invasione di pesce estero”.
I vigili del fuoco del distaccamento di Viareggio sono intervenuti alle 6.20 di lunedì 8 gennaio lungo il molo Corrado Del Greco per il peschereccio Vincenzo Milù  che, rientrando in porto, è finito sugli scogli. La squadra con l’elettropompa ha tolto l’acqua dallo scafo per evitare l’affondamento. Sul posto era presente la Capitaneria di Porto. Poi è intervenuto un rimorchiatore da Livorno per rimuovere il peschereccio.
Una tragedia sfiorata. Il peschereccio, a causa dell’insabbiamento dell’imboccatura, si è incagliato contro gli scogli. L’imbarcazione durante le manovre di uscita per una battuta di pesca è rimasta incagliata nella sabbia che ostruisce l’avanporto mentre il vento e le correnti l’hanno spinta verso gli scogli.
L’incidente ha creato proteste nella marineria locale perché viene attribuito al progressivo insabbiamento del porto, problema da tempo denunciato.

Alessandra Malfatti, presidente della Cittadella della Pesca, e consigliera di Confcooperative Fedagripesca Toscana, presenterà un documento alla Capitaneria per chiedere la chiusura del porto per motivi di sicurezza. “Chiediamo l’immediata chiusura del porto di Viareggio. Deve chiudere per garantire sicurezza persone e imprese. Una soluzione va trovata perché non si può rischiare la vita. Per entrare nel porto deve essere effettuata una manovra a causa del fondale sabbioso. La notte scorsa è andata bene, altrimenti potevamo pagarne le conseguenze”.

Inviata alla Regione Toscana, da parte dei pescatori viareggini, la richiesta di aprire un tavolo di crisi per il porto di Viareggio. Da novembre in poi la marineria viareggina, spiega, ha potuto lavorare solo 10 giorni, la metà di quanto fatto a Livorno e La Spezia. Con questo incidente, i pescatori viareggini chiedono risposte concrete da parte delle autorità preposte per risolvere la situazione.

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L’episodio, accaduto la scorsa notte al molo di Viareggio, scrive Coldiretti Toscana “fa esplodere la rabbia dei pescatori. Che invano, da mesi, chiedono soluzioni efficaci e definitive per risolvere una problematica nota e ricorrente. he rischia di contribuire all’affondamento della flotta viareggina già stritolata dall’aumento dei costi, dal fermo pesca e dalle massiccia invasione di pesce estero”.
Impresa Pesca Coldiretti Lucca con responsabile Danilo Di Loreto, torna a ribadire la necessità di allargare lo stato di emergenza regionale alle cooperative bloccate dagli effetti della mareggiata. “Due giorni fa un’altra imbarcazione aveva rischiato la stessa sorte. Il porto, in queste condizioni, non è agibile e qualcuno dovrebbe assumersi la responsabilità di chiuderlo se non ci sono più le condizioni di sicurezza ed assicurare adeguati ristori alle imprese.
L’uscita e l’entrata al porto, che per definizione dovrebbe essere un luogo sicuro, sono ogni volta un maledetto rebus per le imprese della pesca. Che per portare a casa la pagnotta devono affrontare anche questo rischio. In attesa di vedere realizzato il progetto del sabbiodotto, serve garantire la piena operatività dell’avanporto, condizione indispensabile per mettere in condizioni la nostra marineria di uscire ed entrare in sicurezza senza rischiare, ogni volta, di danneggiare o mettere in pericolo l’equipaggio ed il capitale”.
Alessandra Malfatti: “Lo scorso 6 gennaio la Cittadella della Pesca ha inviato alla Regione una lettera in cui si richiede l’apertura di un tavolo di crisi per risolvere il problema dell’insabbiamento del porto di Viareggio. A seguito della tempesta e delle successive mareggiate che nel mese di novembre hanno colpito la costa l’imboccatura del porto è diminuita da un’ampiezza di più di 100 metri a un canale di soli 15 che molto spesso è insabbiato e pericoloso.
In queste condizioni il porto risulta inagibile e sin da subito come marineria peschereccia abbiamo richiesto all’Autorità Portuale Regionale di adoperarsi al fine di garantire i livelli di sicurezza indispensabili per lo svolgimento del nostro lavoro di pescatori. Da oltre un mese è presente una draga che però lavora con orari da ufficio e non con i ritmi richiesti per la gestione di un’emergenza, e non ha dato risultati. Intanto il canale è sempre più stretto, le barche sono costrette ad uscire in modalità alternata e quotidianamente si verificano episodi di incagliamento che creano situazioni di pericolo”.
Conclude Malfatti: “Due giorni fa abbiamo richiesto alla Regione Toscana di aprire urgentemente un tavolo di crisi per risolvere queste annose problematiche che oltre a mettere in pericolo i pescatori creano un enorme danno economico a tutto il settore. Come è possibile che un porto così importante come quello di Viareggio si ritrovi in queste condizioni? È necessario farlo tornare operativo”.

 

—CronacaREDAZIONE

© Riproduzione riservata

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