SANT’ANNA DI STAZZEMA – Sant’Anna di Stazzema, Bonaccini: “La Russa inadeguato al suo ruolo”.
Stefano Bonaccini, presidente Regione Emilia Romagna, ha puntato il dito verso il presidente del Senato Ignazio La Russa a Sant’Anna di Stazzema.
Bonaccini con il sindaco Maurizio Verona sabato 12 agosto alla cerimonia per il 79esimo anniversario dell’eccidio nazifascista in cui il 12 agosto 1944 vennero massacrati 560 civili. 130 erano bambini.
Bonaccini a Sant’Anna di Stazzema ha pronunciato l’orazione ufficiale.
Sant’Anna di Stazzema, Bonaccini: “La Russa inadeguato al suo ruolo”
Il presidente della Repubblica Mattarella aveva dichiarato: “E’ un dovere per la nostra comunità ricordare quanto avvenne settantanove anni or sono a Sant’Anna e nelle altre frazioni di Stazzema. Quando militari nazisti delle SS, sostenuti da fascisti locali, misero in atto una delle stragi più efferate del conflitto”.
Bonaccini: “Ricordo l’aggressione ad alcuni ragazzi di un liceo di Firenze, colpiti da membri di un’associazione di estrema destra, con il ministro dell’Istruzione che condannò più la reazione della preside che l’aggressione stessa.
C’è stato un manager di una partecipata pubblica che ha pensato bene di usare il discorso di Benito Mussolini dopo l’omicidio Matteotti in una lettera inviata al Consiglio di amministrazione.
E c’è un presidente del Senato che non fa mistero, anzi si vanta di esporre con orgoglio in casa cimeli fascisti, dimostrando la sua totale inadeguatezza al ruolo così importante che ricopre”.
Poi Bonaccini via social sabato 12 agosto: “Antifascisti sempre, contro ogni nostalgia e revisionismo. Oggi più che mai un dovere. Un onore stamattina pronunciare l’orazione ufficiale per il 79/esimo anniversario dell’eccidio di Sant’Anna di Stazzema. Qui i nazisti, con l’aiuto dei fascisti, trucidarono 560 persone, per lo più anziani, donne, bambini, neonati. La più piccolina aveva appena 20 giorni.
Come a Marzabotto, come a Casa Cervi, a Campo Fossoli come alle Fosse Ardeatine, come in tutti luoghi teatro di tragedie, ricordare è un dovere. Al fianco dei superstiti, dei famigliari delle vittime e delle associazioni che ogni giorno, spesso lontano dai riflettori, portano avanti iniziative per la memoria dedicate alle nuove generazioni.
La pietà va a tutti i caduti. Ma guai a mettere sullo stesso piano chi scelse di stare dalla parte di un regime assassino e chi, invece, decise di combatterlo, pagando con la propria vita per donarci libertà, pace e democrazia”.
—PoliticaREDAZIONE