SAN GIOVANNI VALDARNO – Sciopero lavoratori Abb, 130 contratti a rischio.
Sciopero dei lavoratori ai cancelli dell’azienda ABB E-mobility a San Giovanni Valdarno “per il mantenimento dei livelli occupazionali e la riapertura del tavolo di discussione”. La manifestazione è stata indetta dalle sigle sindacali Uilm Uil, Uil Temp, Fiom Cgil, NidiL Cgil, Fim Cisl e Felsa Cisl “perché l’azienda prospetta la cessazione della quasi totalità dei contratti in somministrazione (interinali/talentpool/staff leasing)”.
La riorganizzazione riguarderà la cessazione di oltre 130 contratti di lavoro in somministrazione da qui a metà del prossimo anno.
La sindaca di San Giovanni Valdarno, Valentina Vadi, presente davanti Abb E-Mobility, ha espresso “piena solidarietà e vicinanza ai dipendenti con contratti di somministrazione”.
Sindaca Vadi: “E’ una situazione delicata che seguiremo con la massima attenzione. Si tratta di decine e decine di lavoratori preoccupati perché non verrà loro rinnovato il contratto. A questi dipendenti e alle loro famiglie esprimo la mia vicinanza e solidarietà. Come sindaco appoggerò i sindacati perché vengano mantenuti i livelli occupazionali e sosterrò l’uso della cassa integrazione, fondamentale per affrontare questi momenti di difficoltà.
Ho avuto modo di confrontarmi con i massimi vertici dell’azienda che hanno confermato un mancato raggiungimento, per quest’anno, delle prospettive di crescita previste. Ma mi hanno dato rassicurazioni circa il ruolo strategico per Abb dello stabilimento di San Giovanni Valdarno e hanno confermato gli investimenti in essere per la realizzazione della logistica e dell’impianto fotovoltaico”.
Ilaria Paoletti, segretaria Fim Cisl di Arezzo: “L’obiettivo della manifestazione è riaprire il tavolo di confronto con l’azienda per ragionare insieme di come uscire da questa situazione. Attualmente non è chiaro come l’azienda intenda procedere. La nostra richiesta di aprire una cassa integrazione per tutti i lavoratori è stata al momento rigettata.
Per noi la cassa integrazione era lo strumento più idoneo per gestire il momento di crisi evitando di disperdere il know how e di impattare negativamente su un territorio già provato da altre crisi. In più una scelta di questo tipo avrebbe dimostrato la volontà di gestire insieme, azienda e sindacato, le
prospettive e le soluzioni possibili. La scelta dell’azienda ci preoccupa e per questo riteniamo opportuno chiedere un tavolo istituzionale con Regione Toscana e Ministero”.
Fim e Felsa Cisl, sottolineano, ” da tempo monitorano la situazione, che invece di andare a migliorare
è peggiorata. Se una potenziale ripresa era stata ipotizzata da settembre di quest’anno, la stessa è stata poi spostata a settembre del prossimo anno. Non si esclude inoltre che i tagli possano riguardare, nei prossimi mesi, non solo i 130 contratti in somministrazione, ma anche un 10-15% di personale diretto.
Silvia Casini referente Falsa Cisl Arezzo: “I lavoratori e le lavoratrici in somministrazione rappresentano per Abb E-Mobility il motore della produzione dello stabilimento. Ed hanno contribuito in modo fondamentale ai risultati importanti ottenuti in questi anni. Senza di loro ad oggi, la produzione sarebbe come una batteria completamente scarica. Troppo facilmente si crea l’automatismo tra un periodo di
difficoltà e la cessazione dei contratti in somministrazione, mentre questa non può essere un’equazione. Contestiamo fortemente questa prassi perché essere parte integrante di un’azienda vuol dire affrontare insieme anche le problematiche.”
—EconomiaREDAZIONE
Sciopero lavoratori Abb, 130 contratti a rischio
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