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Sognando i corsari a Livorno, gran finale per Archivi Alinari

LIVORNO – Sognando i corsari a Livorno, gran finale per Archivi Alinari

‘Sognando i corsari. Livorno e il suo mare negli Archivi Alinari‘. Gran finale per l’ultimo week end che vede protagonista sabato 7 e domenica 8 ottobre la mostra fotografica ospitata al Museo della Città di Livorno, Polo Culturale dei Bottini dell’Olio, inaugurata il 30 giugno scorso.
Il legame tra Livorno e il suo mare, i cambiamenti sociali e di costume a Livorno, sono raccontati attraverso un secolo, a cavallo tra l’800 e fino agli anni ‘60 del 900, di fotografi e di fotografie.
Il titolo si riferisce  a una foto di Michele Vestrini del 1958 che raffigura un bambino di spalle, seduto su una spalletta della Terrazza Mascagni. Di fronte a lui, nella vastità del mare aperto, la celebre nave Vespucci a vele spiegate.
Promossa e organizzata dal Comune di Livorno, la mostra è curata da Fondazione Alinari per la Fotografia con il patrocinio della Regione Toscana insieme al Comune di Livorno.
Curatrice Rita Scartoni di Alinari, Catalogo Sillabe.
Una mostra di primissimo piano che segue l’altrettanto di primissimo piano mostra che Livorno ha dedicato a Banksy.

Sabato 7 ottobre alle ore 18.00 concerto Quintetto K 581 di W.A. Mozart in collaborazione con il Conservatorio P. Mascagni con Michele La Greca, Marta Boschis, Ilaria Da Dio, Shirin Massai e Giovanni Agostini (clarinetto, violino, violino, viola e violoncello).

Sabato 7 ottobre alle ore 19.00 visita guidata Novecento riflesso per AMACI – Diciannovesima Giornata del Contemporaneo: si consiglia la prenotazione anticipata a prenotazionigruppi@itinera.info; costo 2,50 euro oltre al prezzo del biglietto d’ingresso alla mostra.

Domenica 8 ottobre, ultimo giorno di apertura della mostra, raddoppia F@mu – Giornata Nazionale delle Famiglie al Museo. In programma un’attività ludico-didattica: Una Schiappa al mare nella Livorno degli Alinari.

Sognando i corsari a Livorno, ancora due giorni per ammirare in esposizione opere dei preziosi Archivi Alinari, uno dei giacimenti fotografici più grandi e antichi al mondo. Il patrimonio conta oltre cinque milioni di pezzi, numerosi dei quali unici, databili dal 1841 ai nostri giorni, raccolti in centinaia tra archivi e collezioni di grande rilevanza per la storia della fotografia, non solo italiana. Nel dicembre del 2019 questo archivio è divenuto pubblico grazie all’acquisto della Regione Toscana, operazione di politica e investimento culturale tra i più importanti degli ultimi anni, che lo ha salvato dalla dispersione e dallo smembramento, garantendone la conservazione e la sua accessibilità.
 

Il legame tra la città dei 4 Mori e il suo mare, i cambiamenti sociali e di costume a Livorno, sono dunque raccontati attraverso un secolo, a cavallo tra l’800 e fino agli anni ‘60 del 900, di fotografi e di fotografie.
A partire dal dagherrotipo della Dogana D’Acqua attribuito ad Aristide Castelli del 1845 ca. Livorno accoglie precocemente l’invenzione della fotografia. Infatti già nel 1843, a soli 4 anni dalla scoperta del dagherrotipo, Giuseppe Marzocchini aprì proprio a Livorno il primo studio fotografico in Toscana. Un primato che riguarda non solo Livorno ma tutto il territorio regionale, come rivendicato in una réclame della fine del secolo che definiva lo Stabilimento Marzocchini “la più antica fotografia di Toscana”.
Scorrono nell’ esposizione al Museo della Città foto di stabilimenti balneari e bagnanti, mareggiate, vari di navi, palombari, pescatori e altri mestieri legati al mare. Quartieri costruiti lungo le vie d’acqua interne alla città, negli scatti di fotografi (o intere dinastie di fotografi) livornesi.
Nomi di artisti della macchina fotografica come Bettini e Miniati “non lasciano indifferenti gli appassionati e conoscitori di fotografia e sorprenderanno per il loro fascino i visitatori che vedranno per la prima volta le loro immagini”.
“Sorprendenti le diapositive colorate a mano dallo scienziato fiorentino Giorgio Roster” nei suoi soggiorni all’isola d’Elba nella seconda metà dell’800. Così come sempre all’Elba sono state scattate altre fotografie amatoriali di vacanze estive risalenti agli anni Venti e Trenta.
 

—Cultura ed EventiREDAZIONE

© Riproduzione riservata

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