BUGGIANO – Strangolata e poi impiccata: marito in caserma.
Sarebbe stata prima strangolata e poi impiccata. E’ ipotesi omicidio per la morte di Giusy Levacovich, 39 anni, madre di tre figli, trovata morta appesa a un cappio all’interno di un campo nomadi a Buggiano, provincia di Pistoia, dove viveva in una casetta prefabbricata.
Il compagno della donna, per ore introvabile, è stato interrogato tutta la notte in caserma dai Carabinieri, dove si è presentato nella serata di martedì 11 giugno.
Il corpo della donna è stato trovato appeso a un cappio. Apparentemente un suicidio. Gli investigatori, coordinati dalla procura, con il magistrato di turno che ha fatto il sopralluogo, non hanno escluso alcuna ipotesi, a partire dall’omicidio.
Dai primi accertamenti sarebbero emersi dei segni di strangolamento non compatibili con quelli provocati dalla corda che la donna aveva al collo.
A dare l’allarme al 118 sarebbe stato un parente della vittima martedì 11 giugno. Quando i carabinieri sono arrivati nel campo nomadi a Buggiano, il compagno di Giusy Levacovich risultava irreperibile e sono scattate immediatamente le ricerche. Poco prima delle 20 l’uomo ha raggiunto la caserma, dove è iniziato l’interrogatorio. L’uomo potrebbe essere accusato di omicidio.