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Vivicittà a Sollicciano, la corsa nel carcere di Firenze

Vivicittà a Sollicciano, la corsa nel carcere di Firenze

Vivicittà a Sollicciano, sabato 8 giugno si è svolta Vivicittà porte aperte sotto l’egida Uisp Firenze che ha coinvolto le società podistiche cittadine affiliate.

Anche i detenuti in gara al carcere di Sollicciano, e precisamente nella struttura dell’Istituto penitenziario Casa Circondariale Mario Gozzini, per la corsa all’interno delle mura della struttura, dove hanno corso insieme podisti delle società fiorentine affiliate Uisp e detenuti su un anello di circa un chilometro per un totale di circa 4 km di tracciato. Ed è stata corsa vera con tanto di arrivo allo sprint e revisione dell’ordine d’arrivo dopo l’esame della giuria, sottolinea Uisp.

“Un momento sportivo e sociale di altissimo valore”, alla presenza, oltre che di Marco Ceccantini, presidente dell’Uisp Firenze, anche dell’assessore allo sport del Comune di Firenze Cosimo Guccione e di Eros Cruccolini, garante dei detenuti di Firenze.

A sfidarsi con i detenuti i podisti tesserati per le società fiorentine affiliate all’Uisp Firenze, vale a dire Polisportiva Oltrarno, La Fontanina, Unione Polisportiva Isolotto, G.S. Le Torri, Il Ponte Scandicci.

Al di la dell’evento sportivo, sottolinea Uisp, “si tratta di un momento di condivisione con coloro che vivono all’interno dell’istituto di pena, tra detenuti e tessuto sociale cittadino. Lo sport ancora una volta veicolo e meccanismo di socializzazione e solidarietà tra chi vive all’interno del carcere e chi vive all’esterno. Questo, come dimostrano le esperienze del passato, è occasione di arricchire il processo di formazione culturale anche dei cittadini liberi (non detenuti), mentre per questi ultimi queste iniziative rappresentano uno spunto verso la rieducazione e la ricollocazione una volta scontata la pena.

Queste occasioni sono anche spunto per l’istituzione di corsi come giudici di atletica o arbitri di calcio riservati ai detenuti che, una volta scontata la pena, magari vanno ad allenarsi e a perfezionare la propria formazione con le associazioni specifiche. Questo può favorire il ricollocamento o la rieducazione, che poi rappresenta la vera funzione del carcere. Lo sport quindi come veicolo importante per raggiungere risultati sociali oltre che sportivi”. Il progetto è finanziato dal Comune di Firenze.

© Riproduzione riservata

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