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Giornata mondiale della salute mentale, tra prevenzione, diagnosi e cura: il piano del governo

Ottanta milioni di euro per la salute mentale. Questo è l’investimento attuale messo in campo da ministero della Salute con il nuovo piano scritto dal tavolo tecnico dedicato e grazie al quale la salute mentale tornerà al centro delle politiche nazionali. A dichiararlo è il ministro Orazio Schillaci, il quale, in occasione della Giornata mondiale della salute mentale ha chiesto di inserire anche il finanziamento nella prossima legge di Bilancio per l’attuazione di questo pian.

Il Piano di azione nazionale per la salute mentale

Il Piano di azione nazionale per la salute mentale (Pansm) 2025-2030, predisposto dal tavolo coordinato da Alberto Siracusano, “arriva dopo 13 anni” e si propone di “cambiare veramente il paradigma” della salute mentale, ha sottolineato Schillaci, ribadendo che la salute mentale “è una priorità di questo Governo e del mio ministero”.

In Italia circa una persona su sei soffre di disturbi mentali. “Disturbi – ha specificato il ministro – che negli ultimi anni sono aumentati e che coinvolgono sia la popolazione adulta che quella più giovane. È un’urgenza sanitaria che ha importanti risvolti economici e sociali, incidendo sulla capacità di relazionarsi nella vita sociale e professionale. I dati Ocse indicano che queste patologie impattano sul Pil nazionale per il 3,3%. Una perdita complessiva che supera i 60 miliardi di euro l’anno e che pesa gravemente sul Servizio sanitario, sui sistemi assistenziali e sociali e sul mercato del lavoro.

“Abbattere lo stigma”

Il ministro ha lanciato un forte appello volto ad “abbattere il muro dello stigma” che ancora oggi purtroppo rappresenta un fenomeno diffuso. “Lottare contro lo stigma – sottolinea il ministro – significa cambiare lo sguardo: significa vedere nella fragilità non una colpa, ma una dimensione umana. Significa promuovere una cultura dell’inclusione, del rispetto e della solidarietà. Non dimentichiamo poi che lo stigma, il pregiudizio, possono determinare ritardi nelle diagnosi o indurre il paziente ad abbandonare il percorso di cura”, precisa. “O ancora – aggiunge – può alimentare la convinzione che a causa di un disturbo mentale si debba rinunciare alle relazioni sociali condannandosi all’isolamento. Questa è l’altra sfida che deve vederci uniti: diffondere e consolidare, soprattutto tra i giovani, la consapevolezza che prendersi cura dei più fragili è un segno di forza”.

Con questo spirito, il ministero ha istituito il tavolo tecnico sulla salute mentale che dopo oltre 10 anni ha aggiornato il Piano nazionale per la salute mentale 2025-2030. “Proponiamo un nuovo paradigma che permetterà di realizzare percorsi di cura multiprofessionali e multidisciplinari, basati su diversi livelli di intensità di cura con particolare attenzione al periodo di transizione dell’età evolutiva 16-25 anni. Il 75% di tutti i disturbi mentali, infatti, si sviluppa prima dei 25 anni d’età e circa la metà emerge entro i primi 16 anni, tendendo poi a perdurare nell’età adulta se non adeguatamente trattati”.

L’importanza della prevenzione

Per il ministro, il lavoro sulla salute mentale è un lavoro di prevenzione e diagnosi tempestive. Dal 2023, il governo ha reso strutturale il bonus psicologo aumentando gli importi del beneficio fino a 1.500 euro. Con la manovra Finanziaria del 2025 ha stanziato 10 milioni di euro per l’anno in corso e 18,5 milioni nel 2026 per garantire un servizio di sostegno psicologico agli studenti, e “abbiamo istituito anche il Fondo per le dipendenze patologiche per garantire le prestazioni di prevenzione, cura e riabilitazione. Così come abbiamo finanziato campagne di prevenzione dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione e sosteniamo progetti per la promozione dell’uso consapevole della Rete e dei dispositivi digitali in età evolutiva o per migliorare l’intercettazione precoce di comportamenti autolesivi e suicidari tra gli adolescenti. Tutte queste misure – conclude il ministro – dimostrano che l’attenzione alla salute mentale è altissima”.

Un adolescente su sette di età tra 10 e 19 anni soffre di disturbi mentali. Il suicidio è la terza causa di morte tra 15 e 29 anni. Oggi, il Piano dedicato alla salute mentale è al vaglio della Conferenza Stato-Regioni.

Il piano si basa sul creare una rete che coinvolga sanità, scuola, famiglia, territorio. Con il Programma Ccm 2024 il ministero ha finanziato progetti specifici sull’intercettazione precoce di adolescenti con comportamenti autolesivi, utilizzando tecnologie digitali, intelligenza artificiale e chatbot. Ha realizzato una mappa geolocalizzata dei servizi per i disturbi dell’alimentazione. Inoltre, ha stipulato protocolli con Unicef e con l’Autorità garante per l’infanzia per monitorare il benessere psico-fisico dei minori e condividere competenze.

“Come recita l’articolo 32 della Costituzione, la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto. E la salute mentale è salute. Non è una questione di serie B, non è un optional – ha ribadito il ministro -. Questo Governo ha fatto una scelta precisa: investire sulla salute mentale dei giovani, con piani pluriennali, progetti innovativi, risorse dedicate. Perché ogni adolescente che non ce la fa è una sconfitta di tutti noi”.

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content.lab@adnkronos.com (Redazione)

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