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Gli over 65 guardano più porno gay dei giovani: cosa dicono i dati Pornhub 2025

Quale generazione vede più porno omosessuali in Italia e da quale regione?

Il report Gay Pride Insights 2025, pubblicato da Pornhub in occasione del Pride Month, ribalta completamente gli stereotipi anagrafici e geografici: gli over 65 guardano più porno gay rispetto ai giovani e il Sud supera nettamente il Nord in questa speciale classifica.

Le fasce più giovani (18-24 anni) rappresentano la quota più alta di visualizzazioni in termini assoluti, ma gli over 65 sorprendono: pur costituendo solo l’11% del totale, sono il gruppo più incline a cercare contenuti gay, attestandosi al +39% rispetto alla media delle altre età. Pur in assenza di dati certi, secondo alcuni esperti questa percentuale si spiega con il fatto che, appartenendo a generazioni mediamente più omofobe rispetto ai giovani, gli omosessuali over 65 fanno più fatica a vivere la propria sessualità nella vita reale.

A livello globale, il pubblico dei contenuti gay si rivela sempre più eterogeneo. Il 47% degli spettatori è oggi composto da donne, +4% rispetto al 2024. Questo aumento potrebbe essere collegato all’interesse crescente per la categoria Solo Male, interpretata da performer gay.​ La categoria più vista in Italia è Twink (uomini magri e bassi, senza o con pochissima peluria), come in buona parte del Vecchio Continente.​

Il Gay Pride Insights 2025 ha analizzato le preferenze di visione emerse negli ultimi dodici mesi a livello globale e regionale.

La classifica regionale del porno gay in Italia

Sotto il profilo regionale, il Molise si posiziona in vetta alla classifica nazionale per la visione di contenuti pornografici omosessuali maschili, con un clamoroso +94% rispetto alla media italiana. È quanto emerge dal report Gay Pride Insights 2025 pubblicato da Pornhub in occasione del Pride Month.

I dati ribaltano completamente gli stereotipi geografici: sono le regioni del Sud e delle isole a guidare il consumo di questo tipo di contenuti, mentre il Nord resta ampiamente sotto la media nazionale.​

La classifica riporta la percentuale di utenti rispetto alla popolazione regionale, non il valore assoluto.

Dopo il Molise, la Sardegna si posiziona al secondo posto con un +27% rispetto alla media nazionale, seguita dalla Calabria con +20%. Le regioni del Centro-Nord mostrano invece dati nettamente inferiori: la Valle d’Aosta chiude la classifica con un -68%, mentre la Basilicata registra un -23%. Puglia e Lazio registrano +5%, mentre Lombardia (-3%), Campania (-6%) e Piemonte (-1%) si collocano al di sotto della media.​

Variazione Delle Visualizzazioni Di Contenuti Gay Per Regione Rispetto Alla Media Nazionale (pornhub Gay Pride Insights 2025)
Variazione delle visualizzazioni di contenuti gay per regione rispetto alla media nazionale (Elaborazione Adnkronos su dati Pornhub Gay Pride Insights 2025)

Gusti e categorie: un’analisi regionale

Il quadro regionale rivela preferenze estremamente specifiche per categoria. In Friuli-Venezia Giulia domina la categoria Jock con un impressionante +195% rispetto alle altre regioni italiane. In questa categoria i protagonisti incarnano l’estetica da “college americano”: fisici scolpiti, abbigliamento sportivo, atmosfere da spogliatoio Il Trentino-Alto Adige si distingue per i contenuti in realtà virtuale (+132%), mentre la Sardegna predilige la categoria Solo Male (+115%).​

L’Abruzzo si concentra sulla categoria Black (+78%), la Puglia preferisce Muscle (+37%), mentre la Basilicata, nonostante il consumo generale sotto la media, primeggia in Handjob (+112%). La Calabria si distingue per Chubby (+48%), Campania e Umbria condividono l’interesse per Amateur (+29% e +57% rispettivamente).​

Nel Lazio vola la categoria Interracial (+23%), in Lombardia Blowjob (+20%), in Toscana College (+52%), in Veneto Public (+23%) e in Piemonte Uncut (+24%). L’Emilia-Romagna mostra preferenza per Hunks (+29%), la Liguria per Virtual Reality (+90%), le Marche per Massage (+29%) e la Sicilia per Euro (+63%).​

Performer e differenze generazionali

Il performer gay più visualizzato in Italia è Foxy Alex, superdotato femboy bisessuale, seguito da Andy Lee e Malik Delgaty. Nessun performer italiano compare nella top 10, mentre solo uno tra i primi dieci, Zane Walker, realizza esclusivamente contenuti eterosessuali. A livello globale, Malik Delgaty si posiziona al primo posto, seguito da Joey Mills e dallo stesso Foxy Alex.​

Le differenze generazionali emergono anche nei gusti specifici. La categoria Military piace sia ai 18-24 anni (+92%) che agli over 65 (+68%), con i più giovani che cercano anche Tattooed Men (+132%). I 25-34enni preferiscono contenuti Japanese (+77%), i 35-44enni si orientano su performer Black, mentre i 45-54enni mostrano forte interesse per la categoria Pornstar (+123%).​

Il contesto italiano tra diritti e consumi

Questi dati emergono in un’Italia dove il 9% della popolazione si dichiara parte della comunità Lgbtqia+, con il 2% che si definisce omosessuale e il 3% bisessuale. Il sostegno ai diritti cresce, con il 61% degli italiani favorevole al matrimonio egualitario e il 64% che appoggia le adozioni per coppie dello stesso sesso. Ancora una volta emergono importanti differenze generazionali. Tra la Generazione Z, il 17% si identifica nella comunità Lgbtq+, contro l’11% dei Millennials, il 6% della Generazione X e il 5% dei Baby Boomers.​

Il report di Pornhub si inserisce in un panorama dove l’Italia risulta all’ottavo posto nel mondo per numero di visite ai siti a luci rosse e al quinto per durata media della visione.

Il nuovo sistema di verifica dell’età

Dal 12 novembre 2025, l’Agcom ha reso operativo il sistema di verifica dell’età per accedere ai contenuti pornografici, in sostituzione del semplice click sul pulsante “Ho più di 18 anni”. I siti a luci rosse che operano in Italia dovranno adeguarsi entro sei mesi (12 maggio 2026). Per le piattaforme estere che diffondono contenuti in Italia – come Pornhub – il termine slitta al 1° febbraio 2026, con tre mesi dalla lista pubblicata il 31 ottobre 2025. Funziona con un “doppio anonimato”: l’utente ottiene un token temporaneo da un soggetto terzo certificato (no Spid, Cie o riconoscimento facciale), che garantisce l’età maggiore senza condividere dati identificativi con il sito.

Popolazione

content.lab@adnkronos.com (Redazione)

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