Mentre il dibattito demografico in Italia si concentra sull’invecchiamento e sulla crisi delle nascite, uno sguardo all’Ucraina offre un monito drammatico su come la guerra possa accelerare catastrofi sulle proiezioni della popolazione. L’Ucraina sta affrontando un rischio concreto di “collasso demografico”, con le autorità che si chiedono chi rimarrà per ricostruire il Paese una volta terminato il conflitto.
Secondo le ultime stime dell’istituto di demografia dell’Accademia Nazionale delle Scienze ucraina, la popolazione del Paese è passata dai 42 milioni di cittadini prima dell’invasione su vasta scala del febbraio 2022 a meno di 36 milioni, una cifra che include anche diversi milioni di persone che vivono nelle aree catturate dalla Russia.
La previsione è che la popolazione scenda drasticamente a soli 25 milioni entro il 2051. Previsioni indipendenti delle Nazioni Unite pubblicate nel 2024 stimano un calo potenziale tra i 9 e i 23 milioni di persone entro il 2100.
La crisi demografica ucraina in numeri
Il declino è il risultato congiunto di perdite umane, migrazione di massa e un crollo della natalità. Centinaia di migliaia di persone sono state uccise o ferite in quasi quattro anni di combattimenti, mentre milioni di persone sono fuggite all’estero.
Secondo le stime del Cia World Factbook del 2024, l’Ucraina registra contemporaneamente i tassi di mortalità più alti e i tassi di natalità più bassi del mondo: per ogni nascita si registrano circa tre decessi. Il numero di nascite annuali è in calo dal 2014, ma è crollato ulteriormente dopo l’invasione su vasta scala del 2022.
Questa tendenza si riflette in modo agghiacciante nelle realtà locali, anche lontano dal fronte. Nella piccola città orientale di Hoshcha, riporta l’agenzia Reuters, un reparto di maternità è deserto. Le nascite lì sono diminuite a 139 quest’anno, in calo rispetto alle 164 del 2024 e lontanissime dalle oltre 400 nascite annuali registrate circa un decennio fa. Un ginecologo del luogo ha raccontato all’agenzia di stampa il rammarico per la perdita di “giovani uomini che, senza mezzi termini, avrebbero dovuto ricostituire il patrimonio genetico dell’Ucraina”.
La guerra, inoltre, ha anche esacerbato l’esodo di cittadini già in corso da tempo; l’Ucraina affrontava il declino demografico prima del conflitto, con milioni di persone che si dirigevano a ovest per sfuggire a problemi economici e corruzione. Dopo l’invasione, l’esodo è accelerato. Si stima che circa 5,2 milioni di ucraini fuggiti dopo l’invasione siano rimasti all’estero, e il Centro per la Strategia Economica prevede che tra 1,7 e 2,7 milioni di queste persone non faranno ritorno. Si nota inoltre che le donne più giovani sono rappresentate in modo sproporzionato tra i rifugiati dal 2022.
Instabilità del futuro economico
L’incertezza del conflitto funge da importante deterrente per chi decide di mettere su famiglia. La mancanza di stabilità, l’aumento dei costi di affitto e della vita rendono difficile per i giovani pianificare il futuro. Inoltre, l’aspettativa di vita è crollata: quella media di vita maschile è scesa da 65,2 anni prima della guerra a 57,3 anni nel 2024.
La conseguenza diretta di questo collasso è la necessità urgente di manodopera: gli esperti affermano che l’Ucraina avrà bisogno di milioni di persone per ricostruire la sua economia e garantire la difesa post-bellica. Il governo di Kiev ha delineato una strategia demografica fino al 2040, avvertendo di un deficit di 4,5 milioni di lavoratori nel prossimo decennio in settori chiave come l’edilizia e la tecnologia. La strategia mira a frenare l’emigrazione e ad attirare i cittadini all’estero offrendo migliori infrastrutture e alloggi, e persino a reclutare immigrati se i posti di lavoro rimanessero vacanti. Tuttavia, le autorità avvertono che se le dinamiche attuali dovessero persistere la popolazione potrebbe scendere a 29 milioni entro il 2040.
La crisi ucraina, guidata da un conflitto bellico, dimostra in modo lampante come la stabilità e la sicurezza siano i fondamenti essenziali su cui poggia la sostenibilità demografica di una nazione.
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