fbpx
15.4 C
Comune di Massa
venerdì 3 Ottobre 2025
Segnala a Zazoom - Blog Directory
spot_img

La Corea del Sud chiede scusa per lo scandalo delle adozioni internazionali

Il presidente sudcoreano Lee Jae-myung ha presentato le sue scuse ufficiali per un illegale programma di adozioni internazionali, istituito dopo la Guerra di Corea (1950-53), e che ha causato “ansia, dolore e confusione” a più di 140 mila bambini inviati all’estero fino al 1999.

L’annuncio, condiviso tramite un post su Facebook, arriva sette mesi dopo che una Commissione preposta e denominata ‘Verità e Riconciliazione’ aveva concluso che il programma aveva gravemente violato i diritti umani degli adottati stimando che le cifre dei bambini deportati potrebbero essere superiori alle 170 mila fino ad oggi.

Il presidente ha espresso il suo “sincero dispiacere e parole di conforto” rivolte agli adottati sudcoreani, così come alle loro famiglie adottive e di nascita. Il capo di Stato ha anche espresso il suo turbamento per le sofferenze subite dai bambini spediti all’estero, e ha chiesto ai funzionari di stabilire nuovi sistemi per tutelare i diritti umani dei minori adottati e sostenere attivamente le loro ricerche dei genitori biologici.

“Paese esportatore di neonati”

L’avvio delle adozioni internazionali di massa risale al periodo successivo alla Guerra di Corea, avvenuta tra il 1955 e il 1999. In quel contesto, la Corea del Sud era tra le nazioni più povere del mondo e l’adozione inter-Paese veniva incoraggiata come una vera e propria “soluzione” di natura economica. Inizialmente, il programma aveva anche una forte componente sociale: l’obiettivo era quello di allontanare i bambini che venivano definiti di “razza mista”, spesso nati da madri sudcoreane e padri americani, alias i militari e soldati statunitensi inviati nel Paese. In una società che poneva una profonda enfasi sull’omogeneità etnica, quei bambini non erano ben accetti.

Oggi, questa vasta popolazione costituisce la più grande diaspora mondiale di adottati internazionali.

“La Repubblica di Corea una volta viveva il vergognoso stigma di ‘Paese esportatore di bambini’ – scrive su Facebook il presidente -. Secondo numeri ufficiali, i bambini adottati all’estero furono 170.000 dalla guerra 6.25 (il nome che viene dato alla guerra di Corea perché iniziata il 25 giugno del 1950, ndr). Dal 2020 in poi, più di 100 bambini l’anno hanno dovuto lasciare il Paese. Alcune persone hanno incontrato calorose famiglie adottive, ma molte hanno trascorso tutta la vita nel dolore a causa dell’irresponsabilità di alcune agenzie di adozione – continua su Fb il presidente -. Il mio cuore è molto pesante quando penso all’ansia, al dolore e alla confusione degli adottati d’oltremare che in tenera età sono stati gettati soli in terra straniera”.

Il presidente ha spiegato che le recenti indagini della Corte e della Commissione Affari per la Verità e la Riconciliazione hanno rilevato diversi casi di violazione dei diritti umani: “A nome della Repubblica di Corea, desidero esprimere le mie più sincere scuse e cordoglio agli adottati d’oltremare, alle loro famiglie adottive e originarie” ha concluso Jae-myung.

<국제 사회와 함께 입양인의 삶을 지키겠습니다>

올해 10월 1일부터 대한민국은 ‘헤이그 국제아동입양협약’의 공식적 당사국 지위를 갖게 됐습니다. 앞서 협약을 비준한 전 세계 100여 개 국가와 함께 아동의 권리…

Pubblicato da 이재명 su Mercoledì 1 ottobre 2025

L’inchiesta

I risultati dell’indagine condotta dalla Commissione preposta, che ha esaminato le denunce di 367 adottati negli Stati Uniti, in Australia e in sei paesi europei, hanno rivelato l’esistenza di violazioni sistematiche e gravi. Secondo quanto riportato da Al Jazeera, è stato accertato che le agenzie di adozione locali hanno collaborato con quelle straniere per esportare in massa i bambini, spesso cercando di soddisfare quote mensili dettate dalla domanda estera.

Tra le numerose irregolarità, il rapporto evidenzia pratiche fraudolente, come la falsificazione dei registri per presentare i bambini come orfani abbandonati. La Commissione ha scoperto che le agenzie godevano di un’autorità eccessiva, inclusi i diritti di tutela completi sui neonati, il che ha portato a una mancanza di supervisione e alla perdita o alla completa fabbricazione delle identità e dei contesti familiari.

Se un bambino moriva o veniva reclamato dalla famiglia biologica, le agenzie sostituivano la sua identità con quella di un altro bambino per velocizzare il processo di adozione, violando così il diritto fondamentale all’identità personale. Inoltre, alcune autorità estere avevano rilevato che determinati genitori adottivi non erano idonei a crescere i bambini, causando anni di contenziosi legali.

Il riconoscimento della responsabilità dello Stato

La presidente della Commissione, Park Sun-young, ha dichiarato che tali violazioni si sono verificate in un quadro legale sottosviluppato e procedure affrettate, in un periodo storico difficile. Ma che, nonostante ciò, “non avrebbero mai dovuto verificarsi”. Oltre alle scuse, la Commissione aveva raccomandato al governo di fornire risarcimenti per le vittime e di ratificare la Convenzione dell’Aia sulla protezione dei bambini e la cooperazione in materia di adozione internazionale.

La Corea del Sud ha ratificato la Convenzione dell’Aia a luglio, ed essa è entrata in vigore recentemente. Tuttavia, è importante notare che, anche se l’ex presidente Kim Dae-jung si fosse già scusato con gli adottati nel 1998, aveva scelto di non riconoscere la responsabilità diretta dello Stato per i decenni di pratiche scorrette. Il governo, storicamente, non ha mai ammesso una responsabilità diretta sui problemi legati alle adozioni estere del passato.

Famiglia

content.lab@adnkronos.com (Redazione)

© Riproduzione riservata

spot_img

Notizie correlate

Comune di Massa
cielo coperto
15.4 ° C
15.4 °
15.4 °
78 %
0.9kmh
97 %
Ven
15 °
Sab
18 °
Dom
20 °
Lun
17 °
Mar
18 °

Ultimi articoli

SEGUICI SUI SOCIAL

VIDEO NEWS