Manganelli di Pisa, con i nostri ragazzi sempre confronti. Mai scontri

Manganelli di Pisa, con i nostri ragazzi sempre confronti. Mai scontri

I manganelli contro gli studenti a Pisa vanno visti nella direzione di aspetti imprescindibili.

Il primo le immagini che continuano a rimbalzare ovunque. Immagini che parlano da sole nella loro violenza e che riprendono manganelli di agenti contro manifestanti.

Il secondo le parole del presidente della Repubblica Mattarella che mette subito in chiaro: “Con i ragazzi i manganelli esprimono un fallimento”. Parole che sono il faro di questa vicenda e danno al Governo una linea molto ben delineata da seguire

Il terzo la presa di posizione del sindaco di Pisa Michele Conti, sindaco leghista che si smarca immediatamente dalle parole del suo partito che non vanno nella direzione degli studenti manganellati. Dribblando così il sindaco di Pisa ogni tentativo di strumentalizzazione politica. “Pagina buia per la nostra città. Nell’immediatezza dell’accaduto ho dichiarato tutta la mia amarezza da sindaco di una città che è famosa nel mondo per la concentrazione di saperi, intelligenze, bellezza. Balzata, invece, infelicemente alle cronache nazionali per un fatto così negativo

Conti fa il sindaco, dimostrando autorevolezza nel suo ruolo istituzionale, a prescindere dal partito che lo esprime: “Dobbiamo risposte ai ragazzi, perché continuino a far sentire la propria voce e non perdano fiducia nelle istituzioni”.

Il quarto i ragazzini feriti. Eugenio Giani: ”Non è accettabile che io come responsabile dell’autorità sanitaria in Toscana abbia dal direttore del pronto soccorso un’analisi di 13 persone presenti e 10 minorenni. Ritengo indegne le scene che abbiamo visto sui social”.

Il quinto la premier Meloni: “Penso che sia molto pericoloso togliere il sostegno delle istituzioni a chi ogni giorno rischia la sua incolumità per garantire la nostra, è un gioco che può diventare molto pericoloso”.

Non c’è dubbio. Ma, come tuona Mattarella, “L’autorevolezza delle Forze dell’Ordine non si misura sui manganelli ma sulla capacità di assicurare sicurezza tutelando, al contempo, la libertà di manifestare pubblicamente opinioni”.

E certo non legittima l’uso di manganelli contro ragazzini il fatto che la manifestazione di Pisa, come ha sottolineato il ministro Piantedosi nell’informativa alla Camera, fosse “in totale violazione di legge, non era stato presentato alcun preavviso alla Questura”.

E certo qualcuno l’ordine di usare i manganelli contro gli studenti l’avrà pur dato.

C’è un’inchiesta della Procura in corso.

Piantedosi ha puntualizzato: “Va fermamente respinta ogni suggestione che vi sia un disegno del Governo per reprimere il dissenso politico e che questo disegno sia eseguito dalle forze di polizia nel corso dei servizi di ordine pubblico”.

Annunciando il ministro dell’Interno “verifiche da parte del Dipartimento della Pubblica sicurezza sullo svolgimento degli eventi, verifiche che verranno svolte con rigore e trasparenza”.  In un clima di piena collaborazione tra polizia e inquirenti, sono anche in corso indagini da parte della magistratura che faranno piena luce su quello che è accaduto, anche grazie a una completa documentazione messa subito a disposizione, compreso il materiale videofotografico realizzato dalla Digos durante le manifestazioni, secondo una prassi consolidata, adottata per garantire la massima trasparenza delle attività svolte in ogni circostanza”.

Rigore e trasparenza. Per individuare i responsabili dei manganelli contro ragazzini. Nello stesso interesse delle forze dell’ordine.

Per i ragazzini manganellati che hanno tutto il diritto e la libertà di far sentire la loro voce, qualunque sia.

Con i nostri ragazzi, come giovedì 29 febbraio a Livorno ha fatto la presidente della Provincia, da parte delle istituzioni devono esserci sempre e solo confronti. Mai scontri.