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Banche, se il risiko lascia indietro gli anziani. L’allarme di Gambarelli (Adiconsum)

(Adnkronos) – Mentre il risiko bancario promette efficienza e solidità, rischia di abbandonare chi più ha bisogno di vicinanza e fiducia: anziani, pensionati e cittadini meno digitalizzati. A lanciare l’allarme è Christian Gambarelli, presidente di Adiconsum Lombardia, che denuncia una preoccupante “desertificazione bancaria” già in atto nei piccoli centri della Lombardia e che potrebbe peggiorare. "Da un lato, è innegabile che servano gruppi bancari solidi, capaci di sostenere concretamente lo sviluppo economico e imprenditoriale del territorio. Dall’altro, però, queste grandi realtà tendono a razionalizzare la propria presenza fisica, spesso riducendo o eliminando gli sportelli nei piccoli centri. Il rischio è che venga meno il presidio di prossimità, fondamentale per il rapporto con l’utenza domestica". Il problema non riguarda tanto le imprese, che spesso sono raggiunte direttamente dai consulenti bancari. "La vera criticità – spiega – si manifesta invece per i clienti privati, in particolare per le fasce più fragili della popolazione — anziani, pensionati, persone con bassa alfabetizzazione digitale — che si trovano improvvisamente senza interlocutori affidabili. In Italia, oltre il 60% della popolazione ha competenze digitali basse o nulle, e l’assenza di un’interazione fisica con la banca li espone al rischio di cadere in reti poco trasparenti, se non addirittura truffaldine". I giovani, pur essendo più agili nell’uso degli strumenti online, spesso non hanno la disponibilità economica né l’interesse immediato verso il credito. "Il problema principale resta quindi per le generazioni più anziane, che spesso hanno risorse da gestire, ma non sanno più a chi rivolgersi. Al di fuori delle località turistiche, dove la presenza di sportelli è più garantita, in molti paesi non solo non ci sono più banche, ma mancano anche gli uffici postali, anch’essi accorpati o chiusi", sottolinea. "Questo significa che per svolgere anche una semplice operazione allo sportello, molte persone sono costrette a spostarsi di decine di chilometri", prosegue.  Negli ultimi anni — complice anche la crisi economica — "molte famiglie hanno drasticamente ridotto la propria capacità di risparmio. Chi invece riesce ancora a risparmiare, spesso non ha più un riferimento di fiducia. Un tempo c’era la filiale, il direttore di banca, il consulente che ti conosceva e ti guidava. Oggi tutto questo è venuto meno. Le persone si trovano senza interlocutori credibili, e finiscono per lasciare i risparmi fermi sui conti correnti, rinunciando ad investire. Questo ha conseguenze negative non solo per il singolo risparmiatore, ma per l'intero sistema Paese". (di Andrea Persili)  —finanzawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

© Riproduzione riservata

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