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Mediobanca, con rilancio Mps più vicina soglia 50%

(Adnkronos) – Mps rilancia sull’Ops su Mediobanca. L’istituto guidato da Luigi Lovaglio ha alzato la posta introducendo una componente in contanti: 0,9 euro per azione, per un esborso complessivo stimato in circa 750 milioni di euro. Contestualmente, la banca senese ha annunciato la rinuncia alla condizione del raggiungimento della soglia del 66,67% per l’efficacia dell’operazione, mantenendo però invariata la soglia minima del 35%, definita “irrinunciabile”. L’offerta resterà aperta fino all’8 settembre, con una riapertura dei termini già calendarizzata tra il 16 e il 22 settembre. Giovedì si attende il Cda di Piazzetta Cuccia che si riunirà per una nuova valutazione dell'offerta alla luce del rilancio. Secondo gli analisti di Banca Akros, questa mossa “aumenta la probabilità di un esito positivo dell’offerta”. Michele Calcaterra, professore di Finance Corporate all'Università Bocconi, conferma all'Adnkronos che con il rilancio "è possibile avvicinarsi o addirittura superare la soglia del 50 % del capitale di Mediobanca, una soglia strategica per ottenere determinati benefici fiscali e consolidare pienamente l’integrazione". Il professore spiega che "al primo settembre, le adesioni all’Ops (Offerta Pubblica di Scambio) si attestavano intorno al 28% (≈ 28,16 %), con scadenza fissata all’8 settembre 2025". La soglia minima attuale è il 35 %, necessaria per garantire un controllo di fatto anche se senza maggioranza assoluta. "Superare il 50% – dice – è cruciale per poter utilizzare i crediti fiscali (Deferred Tax Assets – Dta), stimati in 2,9 miliardi di euro tra iscritti e fuori bilancio, con un beneficio stimato di circa 0,5 miliardi l’anno per sei anni. Lovaglio ha confermato che superare questa soglia permetterebbe di ottenere 1,2 miliardi di euro di benefici fiscali consolidati. L’Ecb, pur approvando l’operazione, ha indicato che se Mps supererà il 50 %, dovrà presentare un piano di integrazione entro sei mesi". L’inclusione di 0,90 euro in contanti per ogni azione Mediobanca (oltre a 2,533 azioni Mps), spiega ancora il professore, "è proprio una manovra pensata per spingere le adesioni oltre il 50%. Con l’attuale rilancio -rimarca – che include una componente in contanti, Mps ha discrete possibilità di superare il 50 %, sbloccando benefici fiscali e strategici, pur dovendo poi ottemperare a nuovi obblighi normativi in caso di integrazione". Anche Antonio Baxa, piccolo azionista di Piazzetta Cuccia, accoglie favorevolmente il rilancio: “I fondi – dice Baxa all'Adnkronos – non aspettavano altro: consegneranno le azioni e, a mio avviso, si supererà la soglia del 50% +1”. Baxa ricorda "che grandi investitori come BlackRock solitamente attendono gli ultimi giorni, o addirittura l’ultima settimana, prima di aderire, e che questo nuovo incentivo li spingerà con ogni probabilità a farlo". La prospettiva di una fusione tra Mps e Mediobanca, sottolinea ancora Baxa all'Adnkronos, "consentirebbe di portare avanti il disegno di Caltagirone e Milleri: difendere l’italianità di Generali e, con essa, il risparmio degli italiani, considerato il vero “fortino” del Leone di Trieste. I due imprenditori, infatti, restano contrari a un accordo con i francesi di Natixis: hanno davvero a cuore Generali". Secondo l’azionista, l'operazione non finisce qua: il matrimonio tra Siena e Piazzetta Cuccia potrebbe inoltre rappresentare il primo tassello per la nascita di un terzo polo bancario con Banco Bpm. “Il Banco detiene circa il 9% in Mps. L’unico ostacolo – conclude Baxa – potrebbe essere Crédit Agricole, che possiede il 20% del Banco: se i francesi decidessero di opporsi, la partita si complicherebbe”. (di Andrea Persili) —finanzawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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