(Adnkronos) – Roma e il Lazio alla prova del Giubileo 2025, con l'arrivo di 30 milioni di pellegrini, "possono contare sullo Spallanzani" per il rischio focolai da malattie infettive. Parola di Angelo Aliquò, da quasi un anno alla guida dell'Irccs visto che ai primi di agosto 2023 prese in mano la struttura che è stata il baluardo contro la pandemia Covid. Usciti dall'emergenza lo Spallanzani ha accelerato su tanti fronti sanitari, non dimenticando mai la sua identità nella ricerca. "Con la Regione Lazio abbiamo concordato il Piano di malattie infettive, con il nostro Seresmi (Servizio regionale per epidemiologia, sorveglianza e controllo delle malattie infettive) che fa capo alla Regione – cercheremo gli indizi che possono indurre il sospetto di casi di malattie infettive. Ad esempio – spiega il direttore generale all'Adnkronos Salute – per il morbillo, che oggi vive una recrudescenza importante in Europa, ma anche da noi con molti adulti non vaccinati". Poi "c'è anche la pertosse che spaventa. Ma saremo vigili anche sull'aviaria H5N1, che non perdiamo di vista con il nostro osservatorio epidemiologico e con la ricerca, e tutte le arbovirosi". "Le malattie infettive, a differenza di altre – sottolinea Aliquò – si devono cercare: se ci occupassimo di ortopedia dovremmo aspettare l'arrivo dei traumi, noi invece dobbiamo intercettare prima i segnali di una possibile epidemia e porre rimedio". Parliamo di Dengue, aviaria, ma anche di virus Zika e Chikungunya: "Stiamo portando avanti programmi di ricerca anche con la collaborazione di privati, perché sappiamo che in questo campo le conoscenze non si sommano, ma si moltiplicano. Se un centro privato ha isolato una parte di un virus, ma non può studiarlo noi possiamo intervenire e affiancarlo in questo lavoro di indagine". Accanto alle malattie infettive e alle arbovirosi che riemergono, lo Spallanzani non lascia la sua storica battaglia contro l'Hiv e l'Aids. Si è appena conclusa la European Testing Week dedicata all'Hiv: "Stiamo lavorando con i nostri scienziati e i partner internazionali per l'eradicazione dell'Hiv, che oggi si cura, ma che un domani sarà sconfitto", è convinto il Dg. La sfida oggi per lo Spallanzani è anche combattere le infezioni correlate all'assistenza, un problema sempre più urgente legato all'antibiotico-resistenza e ai 'superbatteri': "Stiamo lavorando su questo problema che sta diventando la più grande epidemia per i sistemi sanitari – avverte – E' la missione che ci ha affidato il presidente Rocca al mio insediamento".
Un anno allo Spallanzani, oggi come si sente Aliquò? "E' l'orgoglio di tutti gli italiani, non solo mio come Dg – risponde – Io da 24 anni lavoro in sanità e qui ho trovato un livello di preparazione degli operatori elevatissimo. E rilanciamo perché stiamo lavorando per l'innovazione tecnologica in alcuni settori che con il Covid erano stati – giustamente – trascurati. Nei prossimi giorni lanceremo una dashbord per il pubblico in cui sarà possibile conoscere l'andamento delle malattie infettive. Stiamo incrementando la collaborazione con altri centri di ricerca, la condivisione dei Big data e l'uso dell'intelligenza artificiale: solo mettendoci in rete con altri istituti potremo allargare e migliorare l'analisi e la ricerca su molti agenti patogeni e sviluppare armi più efficaci". —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Dal Covid all’aviaria, Dg Spallanzani: “Pronti per Giubileo ma nostri fari puntati anche sul morbillo”
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