(Adnkronos) – A 20 giorni dal Natale gli studi dei pediatri ancora "non sono presi d'assalto" per i casi di bronchiolite, influenza, Covid e virus parainfluenzali. "Ma per le vacanze di Natale ci aspettiamo un'ondata perché ci sarà la commistione di tante persone in luoghi chiusi, si vanno a trovare i nonni ed è chiaro che i bambini piccoli si ammalano di più". A fare il punto per l'Adnkronos Salute è Antonio D'Avino, presidente della Federazione italiana medici pediatri (Fimp). Ad oggi "l'influenza e il Covid sembrano non avere un'incidenza così alta, mentre negli studi vediamo malattie respiratorie dovute a virus parainfluenzali (adenovirus e rinovirus), mentre – osserva – stiamo assistendo ad un aumento dei problemi gastrointestinali, vomito e diarrea soprattutto, che colpiscono i bambini che vanno a scuola, ma che ancora non hanno un sistema immunitario ben sviluppato". Sul fronte del virus respiratorio sinciziale, che negli ultimi anni ha fatto penare i pediatri e intasato i pronto soccorso pediatrici tra Natale e Capodanno con casi anche gravi, "i pediatri – ricorda D'Avino – sono partiti con la somministrazione dell'anticorpo monoclonale e vediamo una risposta da parte delle famiglie che accettano che sia il pediatra a farlo. Questa nuova arma, insieme alla campagna vaccinale per l'influenza, potrebbe ridurre l'impatto nei lattanti delle bronchioliti". Il segretario Fimp sottolinea l'esperienza della Galizia (Spagna), dove si è proceduto alla somministrazione dell'anticorpo con un campagna analoga a quella partita a novembre in Italia: "Il tasso di ospedalizzazione per i casi gravi da virus respiratori sinciziale – evidenzia – si è ridotto molto". —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Natale, bronchiolite, influenza e Covid, pediatri: “Sotto controllo ma ci aspettiamo ondata”
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