(Adnkronos) – “Grazie presidente”. Dopo il discorso di fine anno del Capo dello Stato Sergio Mattarella, arrivano le reazioni del mondo politico al messaggio incentrato su pace, Repubblica, legalità e giovani.
“Le efficaci immagini di storia patria illustrate dal Presidente Sergio Mattarella per gli 80 anni della nostra Repubblica, ci parlano di unificazione, orgoglio e appartenenza a un’Italia, davvero ‘storia di successo nel mondo’. Una Nazione che si riconosce nella Costituzione, nella democrazia e nei valori della pace, del confronto costruttivo, della bellezza e della tenacia. La pace, ha ricordato il Presidente, è un modo di pensare che non può esistere se prima non si disarmano le parole e non si riconosce nell’altro un interlocutore. La Repubblica siamo noi, più forti di ogni notte, più forti di ogni terrorismo, più forti di ogni divisione o polemica. La Repubblica sono i giovani cui affidiamo il futuro e le speranze della Patria. La Repubblica è la nostra democrazia, che è più forte di ogni ostacolo, di ogni guerra che ci angoscia anche in questi giorni di festa e serenità. Nel ringraziare il Capo dello Stato per il suo importante operato, rivolgo a lui i miei migliori auguri di buon anno”, dichiara Ignazio La Russa, presidente del Senato della Repubblica.
“Il forte richiamo alla pace e l’attenzione rivolta ai giovani, al centro del messaggio di fine anno del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, interpellano tutti. Il futuro si costruisce nel dialogo e nel protagonismo delle nuove generazioni, chiamate a essere costruttrici del domani. Rivolgo al presidente Mattarella un sentito ringraziamento per le sue parole e per i temi decisivi su cui ha richiamato l’attenzione: lavoro, sicurezza, sanità, autonomie, libertà, cultura e tutela del patrimonio, valore della memoria, lotta alla violenza e al terrorismo”, afferma il presidente della Camera, Lorenzo Fontana. “Avvicinandoci all’80/mo anniversario della Repubblica italiana, la Camera dei deputati è impegnata in iniziative dedicate, in particolare, proprio ai giovani, per rafforzare la coscienza del passato, del presente e avvicinarli alle istituzioni e alla politica. Guardiamo con fiducia al nuovo anno che, anche con i Giochi di Milano-Cortina, vedrà l’Italia protagonista. In un tempo complesso, auspico che il 2026 -conclude Fontana- possa aprire una stagione di pace e di dialogo, di cui il mondo ha urgente necessità. A tutti i cittadini giunga l’augurio di un sereno e felice 2026”.
“Il presidente valorizza il tema della pace e l’importanza del dialogo, anche disarmando le parole, ricordando quanto ripetuto più volte dal Santo Padre. Sono riflessioni opportune e sagge, che spero tocchino menti e cuori di coloro che continuano a parlare di guerra a oltranza”, il commento del vicepresidente del Consiglio, Matteo Salvini. “Il Capo dello Stato -aggiunge- ha citato anche le Olimpiadi Milano Cortina e ha ricordato il piano casa, ricordando la difficoltà delle giovani coppie: è un onore e un dovere, per me e per tutto il Governo, continuare a lavorare con energia ed entusiasmo affinché i Giochi Olimpici siano un successo, e un grande piano casa per giovani e famiglie una realtà”.
“Come ogni anno le parole che il Presidente Mattarella rivolge a tutti noi sono di guida e ci spingono a riflettere sul futuro che ci aspetta. In particolare quest’anno si guarda al futuro partendo dal passato e onorando gli 80 anni della nostra Repubblica. Siamo una grande Nazione perché gli italiani sono un grande popolo, fiero e orgoglioso. Come il Presidente tutti quanti speriamo che il 2026 sia l’anno della pace e della giustizia, che il mondo si ricomponga e che le popolazioni che oggi stanno soffrendo per i conflitti possano tornare alla normalità”, dichiara Luca Ciriani, ministro per i rapporti con il Parlamento.
“Le parole del presidente della Repubblica, come ogni anno, rappresentano un patrimonio comune e acquistano ancora più significato in occasione dell’anniversario degli ottanta anni della nascita della nostra Repubblica che cadranno appunto nel 2026. Parole ricche d’amore e di orgoglio per la nostra Nazione, quelle del presidente Mattarella. Possiamo e dobbiamo essere orgogliosi della nostra Italia, della nostra Repubblica, che é iniziata proprio con il voto alle donne e che oggi è rispettata e stimata in tutto il mondo con una donna alla presidenza del Consiglio, Giorgia Meloni. La sua guida, la sua azione internazionale é stata preziosa nel tenere saldamente unito l’Occidente, l’Unione europea e la Nato. Pieno di amore e di orgoglio patriottico l’appello ai giovani, a essere esigenti, coraggiosi e sentirsi responsabili, in un’ideale collegamento con quei giovani che 80 anni fa contribuirono alla nascita della nostra Repubblica. Un appello alla speranza ma soprattutto al futuro”, sottolinea il deputato di Fratelli d’Italia, Giovanni Donzelli, responsabile del Dipartimento Organizzazione di FdI.
“L’appello del Presidente Sergio Mattarella a fare tesoro dei valori della Repubblica – che compie 80 anni nel 2026 – vede il M5S schierato in prima linea a tutela di ciò che ci unisce nella Costituzione: pace, un lavoro giustamente retribuito, giustizia sociale e difesa di sanità pubblica, welfare e ambiente. Tanto più oggi, mentre scelte sbagliate rischiano di ipotecare il futuro di quei valori, di quei diritti. Accogliamo con grande convinzione il richiamo del Capo dello Stato all’impegno contro illegalità e corruzione e l’auspicio per un coraggioso protagonismo dei nostri giovani”. Così in una nota Giuseppe Conte, presidente M5S. “Anche nel 2026 saremo impegnati con il coinvolgimento attivo delle più giovani generazioni in un’azione a tutela dei loro diritti, dei loro bisogni, delle loro speranze, rigettando le degenerazioni di quella politica che li giudica, li insulta o li criminalizza spesso e volentieri. La partecipazione e l’impegno affinché i valori della Repubblica non siano ridotti a parole sulla carta ma vivano davvero nella realtà è e sarà sempre al centro della nostra passione e azione politica per un’Italia che stia dalla parte giusta”, conclude.
“Pace -sopra ogni cosa -, responsabilità, partecipazione. Sono scritte nella nostra storia, nella Costituzione della Repubblica. Insieme a riforme e conquiste sociali, a partire dai diritti delle donne, che ci hanno reso un paese migliore e più forte. Ora tocca a ognuno di noi difenderle e tocca ai giovani portarle avanti. Grazie Presidente Mattarella per aver ricordato a tutti da dove veniamo e dove possiamo andare”. Così in una nota Chiara Braga, Capogruppo Pd alla Camera dei Deputati
“Bastano i primi minuti di ascolto. La nettezza e la chiarezza con cui Mattarella posiziona l’Italia valgono più di mesi e mesi di dibattiti tra maggioranza e opposizione. L’Italia deve rimanere dove è sempre stata con forza e responsabilità: protagonista in Europa e nel mondo. Grazie, Presidente”. E’ il commento del leader di Azione Carlo Calenda al discorso di fine anno del presidente.
“Dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella arriva un richiamo alto e autorevole, che parla al Paese e alla coscienza delle istituzioni: disarmare le parole per costruire la pace. Un richiamo che assume un valore ancora più forte perché pronunciato da chi, per mandato costituzionale, rappresenta l’unità nazionale ed è punto di riferimento della coesione democratica del Paese. Disarmare le parole, per noi, significa anche – come ci ha insegnato Papa Francesco – disarmare il pianeta. È un messaggio di straordinaria importanza in un momento storico in cui le spese militari globali hanno superato i 3.000 miliardi di dollari nel 2025: una logica bestiale che alimenta i conflitti, aumenta la povertà, nega diritti essenziali a interi popoli, mentre il mondo avrebbe bisogno esattamente del contrario, di cooperazione, giustizia sociale e pace. Questo vale anche per l’Italia”, dichiara Angelo Bonelli di Avs.
“Fondamentale è poi -continua- il richiamo del Presidente Mattarella all’esperienza dell’Assemblea costituente. I nostri padri e le nostre madri costituenti si dividevano duramente sugli atti di governo, ma nel pomeriggio erano insieme per costruire le fondamenta della Costituzione. È un insegnamento che oggi appare drammaticamente attuale, perché purtroppo è esattamente l’opposto di ciò che sta accadendo: una riforma del premierato che punta a marginalizzare la figura del Presidente della Repubblica, che ha rappresentato e rappresenta un punto di equilibrio, di garanzia e di coesione per il Paese, e che si vuole imporre a colpi di maggioranza, dividendo l’Italia”. “Altrettanto centrali sono i richiami alla lotta contro la povertà, alla tutela dei diritti fondamentali e alla necessità di contrastare con forza i nuovi reati, a partire da quelli ambientali, che colpiscono il presente e il futuro delle nuove generazioni. Grazie, Presidente Mattarella. Buon anno a tutte e a tutti, per un anno carico di speranza e di pace”, conclude.
“L’urgenza della pace contro l’orrore della guerra, la pace come modo di vivere e di costruire le relazioni anche le relazioni tra le persone la cura del linguaggio e poi la Repubblica, la Repubblica come fondamento della nostra coesistenza come luogo di costruzione della nostra vita civile, le grandi riforme che hanno migliorato la condizione della vita di milioni e milioni di cittadini. E poi la necessità di combattere le nuove povertà, di rispettare fino in fondo il lavoro e i diritti dei lavoratori, e infine l’appello ai giovani non retorico ma la loro capacità di essere protagonisti di agire, di costruire il loro futuro e di cambiare ancora una volta in meglio il nostro Paese. Per tutte questo, il discorso del presidente Mattarella ancora una volta è un punto di riferimento anche per il lavoro quotidiano di ciascuno di noi”, afferma Nicola Fratoianni di Avs commentando il messaggio di fine d’anno del Presidente della Repubblica.
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