(Adnkronos) – Hamas ha rilasciato i primi 7 ostaggi, consegnandoli alla Croce rossa, poco dopo le 7 di oggi lunedì 13 ottobre. Lo riportano i media israeliani. L’annuncio è stato accolto da un boato nella piazza degli Ostaggi a Tel Aviv dove una folla sta seguendo in diretta il momento storico.
I primi sette rilasciati – inizialmente era stato riferito che ne sarebbero stati liberati sei – sono: Gali e Ziv Berman, Matan Angrest, Alon Ohel, Omri Miran, Eitan Mor e Guy Gilboa-Dallal.
Hamas aveva pubblicato prima la lista dei 20 ostaggi ancora in vita. Gli altri 14 saranno rilasciati in altri punti di Gaza tra le 9 e le 10. “Nel quadro dell’accordo per lo scambio dei prigionieri, le Brigate al Qassam hanno deciso di liberare i seguenti prigionieri sionisti in vita”, si legge nella nota nella quale vengono elencati i 20 nomi.
Seguirà poi la liberazione dei prigionieri palestinesi.
Il presidente Usa Donald Trump è volato in Israele per incontrare i rapiti. La guerra a Gaza è “finita” ha dichiarato a bordo dell’Air Force One, e si è detto fiducioso che l’accordo di cessate il fuoco reggerà. Le sue dichiarazioni sono arrivate poche ore dopo che il primo ministro Benjamin Netanyahu aveva dichiarato che la campagna militare di Israele non era ancora terminata e aveva avvertito di “gravi sfide alla sicurezza” non meglio specificate che Israele avrebbe dovuto affrontare nel prossimo futuro.
Nel pomeriggio di oggi a Sharm-el-Sheikh si terrà il vertice presieduto da Trump e Abdel Fatah al-Sisi dedicato alla pace a Gaza e più in generale in Medio Oriente. Vi prenderanno parte i leader di una ventina di Paesi, fra cui Emmanuel Macron, Keier Starmer, il Cancelliere tedesco Friedrich Merz, Recep Tayyip Erdogan che nelle ultime settimane ha intensificato i suoi sforzi di mediazione, Antonio Guterres, la premier Giorgia Meloni e Pedro Sanchez. Non ci saranno rappresentanti di Israele e di Hamas. L’obiettivo del vertice è “porre fine alla guerra nella Striscia di Gaza, rafforzare l’impegno per arrivare alla pace e alla stabilità in Medio Oriente, e aprire una nuove era nella sicurezza e stabilità della regione”.
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