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Ucraina, nuova raffica di droni e missili russi: Mosca avanza a Pokrovsk

(Adnkronos) – La Russia ha lanciato una nuova raffica di bombardamenti contro l’Ucraina alle prime ore di oggi, lunedì 3 novembre 2025. Impiegati droni e missili, tra i quali anche i Kinzhal, mentre sul terreno la campagna militare avrebbe fatto registrare un’avanzata nella parte orientale del paese, in particolare nella città di Pokrovsk, nel Donetsk, secondo quanto riferito da Mosca. Il controllo di Pokrovsk è fondamentale sia dal punto di vista logistico che simbolico. 

Il ministero della Difesa russo ha affermato che le sue truppe sono entrate e hanno consolidato le posizioni nel distretto di Prigordony, respingendo al contempo attacchi su altri fronti. Secondo Mosca, questi attacchi facevano parte di un tentativo delle truppe ucraine di “rompere l’accerchiamento”. 

Il governo russo ha anche segnalato avanzamenti nella città di Kupyansk, nella regione di Kharkiv. Secondo le fonti militari, “il nemico è stato scacciato da quattro posizioni fortificate nella zona industriale”, un evento tuttavia del quale nessuna autorità ucraina ha dato notizia. 

 

Le forze armate ucraine hanno dato notizia oggi del bombardamento di un impianto di raffineria di petrolio nella regione russa di Saratov: secondo lo stato maggiore dell’esercito di Kiev, in conseguenza dell’attacco, nella struttura – una delle più vecchie del paese, dove si lavorano 4,8 milioni di tonnellate di greggio l’anno, afferma la stessa fonte – si è sviluppato un incendio.  

Le forze ucraine, che hanno segnalato anche altri attacchi nei territori occupati dell’Ucraina orientale, mirano a distruggere strutture chiave della base militare e industriale della Russia “per prevenire ulteriori aggressioni”. 

Il Ministero della Difesa russo, da parte sua, ha annunciato che i suoi sistemi di difesa aerea hanno abbattuto 64 droni ucraini in diverse regioni tra ieri sera e questa mattina, di cui 29 nella sola Saratov. Altri 29 droni sono stati intercettati a Rostov. 

 

“Più l’Occidente spenderà per sostenere Kiev, più territori alla fine torneranno alla Russia e più terrificante sarà la fine del regime di Kiev”. Lo ha scritto sul suo canale Telegram il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitrij Medvedev, definendo i componenti della leadership ucraina, che ha sperperato miliardi di dollari di finanziamenti occidentali per diversi anni, “i sanguinari pagliacci di Kiev”. 

Medvedev ha sottolineato che l’Occidente ha stanziato “somme estremamente ingenti” per l’Ucraina. “Con questi soldi, avremmo potuto costruire un’Ucraina nuova, neutrale e prospera. Ma non era destino”. Il vice capo del Consiglio di sicurezza ha ricordato le azioni degli Stati Uniti in Afghanistan, con Washington che tra il 2001 e il 2021 ha speso 2,3 trilioni di dollari solo per “trasferire il potere dai talebani ai talebani”. 

Gli aiuti occidentali al regime di Kiev porteranno allo stesso risultato degli Stati Uniti in Afghanistan, ha sottolineato Medvedev. “I nostri cittadini e le autorità russe torneranno nelle loro terre ancestrali”, ha scritto, concludendo con un messaggio di congratulazioni in occasione del prossimo Giorno dell’Unità Nazionale. 

 

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webinfo@adnkronos.com (Web Info)

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