PISTOIA – Reddito di cittadinanza, indebita percezione: 21 denunciati.
Reddito di cittadinanza, scoperti e denunciati dal Comando provinciale della Guardia di Finanza di Pistoia alla competente Autorità Giudiziaria 21 soggetti che, nel periodo dal 2019 al 2023, hanno indebitamente percepito il Reddito di Cittadinanza, per complessivi 503.417 euro.
In particolare, illustra GdF, 11 di queste persone (249.905 euro percepiti) sono state scoperte dal Gruppo di Pistoia. 3 persone (211.589 euro percepiti) dalla Compagnia di Montecatini Terme e 7 (41.923 euro percepiti) dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Pistoia.
Attraverso mirate analisi ed incrociando le risultanze presenti nelle numerose banche dati in uso al Corpo, negli ultimi 10 mesi, è stato possibile individuare numerose posizioni irregolari, poiché prive dei requisiti oggettivi (reddituali o patrimoniali) e/o soggettivi (per l’avvenuta sotto posizione a misure cautelari personali, la presenza di condanne a titolo definitivo per determinati reati o la mancata residenza nel territorio italiano per un periodo minimo di 10 anni).
La casistica maggiormente ricorrente, evidenzia GdF, è risultata essere quella relativa all’assenza del requisito della residenza in Italia. Sono stati infatti 11 i soggetti (principalmente di nazionalità marocchina, ma anche nigeriana e pachistana) che avevano falsamente dichiarato di risiedere nel nostro Paese da almeno dieci anni, di cui gli ultimi due in modo continuativo.
Otto, invece, i cittadini italiani e stranieri che avevano omesso di indicare di avere precedenti giudiziari che inibivano la possibilità di ottenere il sussidio, tra i quali una persona originaria della provincia di Lucca, agli arresti domiciliari in Valdinievole, nell’ambito di un procedimento per truffa e ricettazione.
In altri casi, infine, sono stati scoperti dei ‘finti poveri. Un uomo di origine filippina, residente a Pistoia, c aveva ottenuto l’erogazione del reddito di cittadinanza, per euro 2.108, mentre la consorte, lavorando come colf, aveva guadagnato, ma non dichiarato al fisco, tra il 2017 ed il 2021, oltre 92.000 euro di compensi.
Le posizioni irregolari emerse sono state anche segnalate alla competente Direzione Provinciale dell’INPS, per la revoca del contributo ed il recupero delle somme già erogate.