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PRATO – GdF Prato, sequestro prodotti pericolosi. Quasi tre milioni valore.
La Guardia di Finanza di Prato ha sequestrato oltre 1.130.000 prodotti contraffatti e pericolosi per la salute pubblica. Che avrebbero permesso, con l’immissione in commercio, un profitto stimabile in circa 2.600.000 euro.
Il costante monitoraggio del distretto industriale, è la stessa Guardia di Finanza a illustrare con una nota, ha permesso ai finanzieri del Gruppo di Prato di individuare nella zona industriale pratese due attività di commercio di prodotti irregolari posti in vendita in violazione alla normativa vigente a tutela dei marchi registrati nazionali ed esteri e pericolosi.
Le attività hanno permesso di individuare nella zona industriale del Macrolotto pratese due aziende dedite sia alla commercializzazione di prodotti in violazione alla normativa vigente a tutela dei marchi registrati nazionali ed esteri sia alla commercializzazione di prodotti non sicuri per la salute pubblica.
Oltre 1.130.000 i prodotti sottoposti a sequestro.
Al termine delle operazioni di GdF Prato, i titolari delle attività commerciali sottoposte a controllo sono stati tutti denunciati all’autorità giudiziaria competente per il reato di commercializzazione di capi contraffatti e segnalati. Per l’avvio dei procedimenti sanzionatori relativi alle violazioni amministrative, alla Camera di Commercio ed alla Regione Toscana.
Come sottolinea la stessa Guardia di Finanza, “in azione i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Prato a tutela del tessuto produttivo e dell’imprenditoria onesta della Provincia. Diretta al contrasto delle fenomenologie illecite storicamente radicate nel distretto industriale pratese. Al fine di salvaguardare il consumatore finale dall’acquisto di merce contraffatta e pericolosa per la salute pubblica poiché non certificati”.
Guardia di Finanza: “La repressione del fenomeno della contraffazione rappresenta una delle priorità della Guardia di Finanza. Particolarmente attiva contro i danni causati dal fenomeno che colpisce, oltre ai diritti dei titolari, anche il corretto funzionamento del mercato. Nel breve termine, infatti, si riducono le vendite, diminuiscono i profitti e si contraggono i livelli di occupazione. Nel lungo periodo, il rischio per le imprese si concretizza nella perdita di potere del marchio, provocata dalla concorrenza sleale”.