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Tribunale di Prato, Biffoni a Governo: “Basta silenzi. Vogliamo soluzioni”

Sindaco: "Carenza di organico che tocca 45%. Cantiere fermo da anni. Aule senza riscaldamento. Silenzio dopo nove mesi visita viceministro Sisto. Giustizia fondamentale per legalità e per economia nostro distretto"

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PRATO – Tribunale di Prato, Biffoni a Governo: “Basta silenzi. Vogliamo soluzioni”.

Carenza di organico che tocca 45%. Cantiere fermo da anni. Aule senza riscaldamento. Il sindaco  Matteo Biffoni chiede soluzioni concrete al Governo Meloni per il tribunale di Prato.

Biffoni: “Dopo nove mesi dalla visita a Prato del viceministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto, la grave situazione in cui versa il Tribunale è purtroppo rimasta la stessa. Sia per il personale ridotto all’osso. Sia per le condizioni della struttura. Con un cantiere bloccato all’ingresso. E continui problemi di riscaldamento e climatizzazione degli ambienti che trasformano le aule in frigoriferi in inverno e serre in estate. Dal settembre scorso è stato perfino chiuso l’ufficio decreti ingiuntivi del giudice di pace per mancanza di organico. Basta silenzi, vogliamo soluzioni concrete”.

Il sindaco Matteo Biffoni “attende quelle risposte dal Governo che erano state annunciate durante il tavolo di confronto con il viceministro Sisto nell’aprile 2023. Con la partecipazione delle autorità del territorio tra cui il sindaco Biffoni. Il presidente della Provincia di Prato Simone Calamai. La parlamentare di Forza Italia Erica Mazzetti e il presidente del tribunale Francesco Gratteri. 

Biffoni: “Era stato promesso un incontro urgente per dare un cronoprogramma di interventi sulla disastrosa situazione di Prato entro un mese. Ma niente a distanza di nove mesi. La città di Prato merita soluzioni concrete e tempestive. Perché l’amministrazione della giustizia è fondamentale sia per la legalità e la sicurezza dei cittadini. Ma anche per l’economia del nostro distretto e di tutte le imprese che ci lavorano”.

Lo scorso settembre, il deputato toscano Marco Furfaro, Pd, aveva presentato un’interrogazione al ministro Nordio.

E poco prima di Natale, evidenzia il Comune di Prato, “non è stata una boccata d’ossigeno neppure dell’interpello nazionale per mobilità voluto dal ministero della Giustizia. Che aveva messo a disposizione 9.700 posti vacanti tra assistenti giudiziari, funzionari, cancellieri e ausiliari. Come hanno rilevato anche i sindacati, l’auspicio era che arrivasse almeno la metà dei 44 posti vacanti. Ma al tribunale pratese è invece stata assegnata una sola persona più un ufficiale giudiziario, a fronte di altri però che hanno ottenuto il trasferimento da Prato, quindi con saldo ampiamente negativo e una scopertura di organico che tocca il 45%”.

© Riproduzione riservata

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