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Alberi monumentali, in Toscana un patrimonio verde

Alberi monumentali, in Toscana un patrimonio verde.

Via libera del Consiglio regionale all’aggiornamento dell’elenco degli alberi monumentali della Toscana. L’atto, illustrato dalla presidente della commissione ambiente, Lucia De Robertis (Partito Democratico) è stato votato all’unanimità.

il nuovo elenco regionale degli alberi monumentali è previsto dal decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali del 23 ottobre 2014. Viene debitamente aggiornato ed integrato, con le richieste di abbattimento e cancellazione pervenute dai Comuni interessati.

Il Consiglio regionale aveva approvato il primo elenco regionale degli alberi monumentali nel 2017, e successivamente modificato nel 2019. Questo all’esame è dunque il terzo elenco.

L’elenco degli alberi monumentali d’Italia, gestito centralmente dal Corpo forestale dello Stato, è formato dagli elenchi regionali predisposti dalle singole Regioni, sulla base di elenchi trasmessi dai Comuni, a seguito di un censimento effettuato sul territorio di competenza.

L’esecutivo regionale, per dare supporto ai Comuni, ha approvato sia indirizzi omogenei per il censimento che uno specifico “accordo operativo” tra la Regione Toscana ed il Corpo Forestale dello Stato – Comando regionale, per definire le attività di supporto al lavoro di censimento e l’entità del rimborso forfettario stabilito, per lo svolgimento di tali attività.

In sintesi, nel 2019, l’elenco degli alberi monumentali era di 78 piante, da cui 2 eliminate per morte (con autorizzazione al taglio sia dalla Regione che dal Ministero); gli alberi da inserire in elenco nel 2024 sono 89, per un totale di 165 piante.

Le istanze istruite nel periodo 2019-2024 erano in tutte 103, di cui 89 con parere favorevole; 10 con parere negativo e 4 in fase supplemento istruttoria o attesa integrazioni (Comune di Lucca).

Le 89 proposte di inserimento, valutate positivamente, si trovano nelle Province di Siena, Lucca, Firenze, Pisa, Livorno, Grosseto.

Al settore regionale competente sono arrivate anche due richieste di abbattimento di alberi monumentali, con la cancellazione delle stesse piante dagli elenchi nazionali e regionali dal comune di Capannoli (Thuja occidentalis L.) e dal Comune di Fiesole (Quercus cerris L.).

I 165 alberi monumentali, del nuovo elenco regionale, sono così distribuiti:

8 in provincia di Arezzo (Arezzo, Bucine, Montevarchi); 49 nella Città metropolitana di Firenze (Firenze, Bagno a Ripoli, Fiesole, Figline e Incisa Valdarno, Fucecchio, Reggello, Vinci); 9 in provincia di Grosseto (Grosseto, Follonica, Santa Fiora); 41 in provincia di Lucca (Lucca, Capannori, San Romano Garfagnana, Viareggio); 7 in provincia di Pisa (Crespina lorenzana, Vecchiano, Santa Croce); 7 in provincia di Pistoia (Abetone, Sambuca pistoiese); 21 in provincia di Prato (Montemurlo); 9 in provincia di Siena (Castiglione d’Orcia, Pienza, San Quirico d’Orcia, San Gimignano); 14 in provincia di Livorno (Livorno).

L”albero di maggiori dimensioni si trova nel parco del Castello di Sammezzano, nel comune di Reggello, ed è una sequoia sempreverde, la cosiddetta “sequoia gemella”, poiché il suo fusto si biforca a pochi metri dalla base in due enormi branche verticali.

È alta quasi 54 metri ed ha una circonferenza di 837 centimetri; stiamo parlando della sequoia più alta d’Italia, che non solo fa parte degli alberi monumentali del nostro paese, ma anche della ristretta cerchia dei “150 alberi di eccezionale valore ambientale o monumentale”. L’età stimata è di circa 170 anni.

Sulla proposta di nuovo elenco sono stati acquisiti i previsti pareri della Consulta Tecnica regionale Aree Protette e Biodiversità, del Tavolo tecnico di Coordinamento e della seconda commissione consiliare (parere secondario favorevole all’unanimità).

Il consigliere Alessandro Capecchi (Fratelli d’Italia), vicepresidente della commissione ambiente, ha espresso a nome del gruppo “il nostro apprezzamento per questo lavoro in progress, sappiamo che già ci sono altre proposte al vaglio. L’elenco è una base di partenza fondamentale per valorizzare queste piante. Per un lavoro di conoscenza di questo patrimonio arboreo della nostra regione, andrà forse studiato un sostegno di tipo economico”.

© Riproduzione riservata

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