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In cinque anni investimenti in infrastrutture e mobilità da 2 miliardi di euro per la Toscana

FIRENZE – Bilancio sulle infrastrutture per la Regione Toscana in vista del termine del mandato del governatore Giani. 

Ammontano a 2 miliardi di euro gli investimenti in infrastrutture e mobilità messi in campo dalla Regione Toscana nel quinquennio 2020-2025. È il dato emerso dal monitoraggio del Priim 2025, il Piano regionale integrato infrastrutture e mobilità, presentato al cinema La Compagnia di Firenze, che ha visto tracciare anche un bilancio degli interventi in materia della legislatura che sta per concludersi.

“La presentazione del Priim quest’anno assume un carattere di consuntivo, che dà conto dei risultati di un lavoro che ha visto in questi cinque anni considerare la modernizzazione infrastrutturale una delle priorità fondamentali da parte del governo della Toscana – ha affermato il presidente Eugenio Giani -. Credo infatti che tra le materie su cui la Regione ha competenza le infrastrutture debbano rappresentare un elemento centrale, al fianco della sanità e dei servizi. Sono questi i tre cardini della scelta politica di indirizzo che ho voluto dare alla Toscana in questi cinque anni. Gli interventi sulle infrastrutture sono alla base di ogni processo di modernizzazione di una comunità – ha proseguito Giani – è per questo che un obiettivo fondamentale di questa legislatura era rafforzare la struttura regionale in questo settore, in modo da poter realizzare interventi più importanti e porsi degli obiettivi più grandi. Concretezza, efficacia, collaborazione con i Comuni e volontà di dare una risposta ai bisogni dei cittadini toscani in materia di infrastrutture sono i valori che hanno guidato l’attività della Regione Toscana in questi cinque anni. Che hanno portato i risultati che oggi abbiamo illustrato”.

Dei 2 miliardi di euro, 1,3 provengono da risorse europee Fesr (137 milioni), fondi del Pnrr (oltre 870 milioni) e Fsc (più di 370 milioni), e sono stati intercettati dalla Regione Toscana, tra gli altri interventi, per il rinnovo del parco autobus e rotabile, e l’estensione della rete tramviaria fiorentina, interventi di intermodalità e logistica integrata dei porti e sul nodo dell’alta velocità ferroviaria di Firenze.

Pari a 720 milioni di euro invece le risorse proprie investite dalla Regione Toscana in infrastrutture e mobilità. Di queste, ammontano a 500 milioni quelle impiegate per adeguare e potenziare le strade regionali, di cui 105 milioni per la messa in sicurezza dei ponti e viadotti di competenza regionale e 10 milioni di euro per progetti di sicurezza stradale.

L’impegno della Regione dal 2020 al 2025 si è concretizzato anche sul fronte delle grandi opere,  che ha visto l’ente attivarsi come interlocutore con i vari soggetti nazionali al fine di sollecitare l’avanzamento dell’iter delle opere. Tra queste, la ripartenza dei lavori del nodo fiorentino dell’alta velocità ferroviaria, per la realizzazione del passante Av e della nuova stazione Firenze Belfiore, l’avvio della prima fase dei lavori per la nuova Darsena Europa nel porto di Livorno, i lavori di realizzazione delle terze corsie dell’Autostrada del Sole A1 e quelli sui due lotti della due mari, tra Siena e Grosseto.

“In questa legislatura abbiamo portato a casa diversi risultati –  ha commentato l’assessore regionale a infrastrutture e mobilità Stefano Baccelli – come ad esempio il raddoppio ferroviario tra Pistoia e Montecatini, il nuovo ponte sul fiume Serchio, la progettazione di quello sull’Arno a Signa, l’avvio dei lavori per il sabbiodotto di Viareggio, i 71 nuovi treni e i 677 nuovi autobus entrati in servizio e molti altri interventi. Oltre alla ripartenza dei lavori per il passante dell’alta velocità a Firenze, su spinta tra gli altri del presidente Giani, che ha rappresentato un segnale forte in tema di infrastrutture. La preoccupazione per i prossimi anni riguarda tuttavia le risorse nazionali, perché l’attuale governo non sta rispondendo alle richieste dei territori e nemmeno dei soggetti nazionali, anzi c’è stato anche un definanziamento, quello per la bretella ferroviaria bypass di Pisa. Perciò le prospettive in questo senso, se non cambia qualcosa a livello centrale, non sono luminose”.

REDAZIONE

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