fbpx
26 C
Comune di Massa
lunedì 25 Agosto 2025
Segnala a Zazoom - Blog Directory
spot_img

Turismo in Toscana, Confcommercio: “Sistema frammentato che penalizza l’impresa”

FIRENZE – Dei 67.633 codici identificativi (Cin) rilasciati in Toscana al 21 luglio, solo 16.854 fanno capo a imprese ricettive con partita Iva: appena il 25 per cento. Il restante 75 per cento è rappresentato da locazioni turistiche e B&B non professionali.

“È la fotografia di un cambiamento strutturale, che sembra spostare il baricentro del turismo dalla produzione di valore alla semplice rendita – spiega il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni – con il Cin è finalmente emerso quel sottobosco di offerta ricettiva che per anni è rimasto latente. Adesso abbiamo l’opportunità di governarlo, per non compromettere le performance delle imprese, che sono le uniche a garantire ricchezza e occupazione qualificata sul territorio, proventi all’erario e ai clienti i necessari standard di qualità, sicurezza e servizi”.

Ma non è solo questione di concorrenza asimmetrica, tra imprese tradizionali che sostengono costi elevati e affitti brevi che operano con costi minimi e cedolare secca, creando una competizione percepita come ‘sleale’. Secondo Confcommercio Toscana, l’eccessiva frammentazione dell’offerta impedisce una strategia turistica unitaria, rallenta l’innovazione e svuota i centri abitati, visto che l’enorme redditività degli affitti brevi sottrae alloggi al mercato residenziale, alimentando spopolamento e disagio abitativo.

“Viene da chiedersi se in Italia il turismo sia considerata un’impresa o no – prosegue Marinoni, che dalla provocazione passa alla richiesta -: se vogliamo puntare su questo settore economico in maniera scientifica, il governo deve intervenire con urgenza per regolamentare le locazioni turistiche, oggi normate solo dal Codice civile, e fornire ai Comuni strumenti urbanistici per arginarne l’espansione incontrollata”.

“Il Codice civile – spiega Marinoni – permette giustamente a ogni cittadino di disporre del proprio immobile come meglio crede, ma gli affitti turistici non possono restare fuori da ogni regola. E poi, se il cittadino ha la necessità di ricorrere ad un’economia passiva di pura rendita per integrare il reddito, è evidente che ci sia un problema da risolvere. Ma il turismo non può diventare la soluzione al welfare”.

Quale il rischio se non si affronta la questione? “Proseguire così significa rinunciare a un modello di sviluppo turistico sostenibile, equo e competitivo – dice il direttore di Confcommercio Toscana – Significa impoverire il tessuto economico e minare l’identità delle comunità locali. Ma anche mettere a rischio la qualità dell’offerta. Piccoli, divisi, disorganizzati: avremo lo stesso appeal per il turismo internazionale?”.

“Quando il turismo diventa economia della rendita immobiliare e non impresa attiva, si riduce infatti la ricchezza condivisa. Siamo di fronte ad una scelta: accettare questa deriva frammentata o promuovere un turismo imprenditoriale, regolato e professionale, che generi valore, posti di lavoro stabili e qualità per i visitatori e i residenti. Da non dimenticare poi che spesso le offerte di locazioni brevi sono veicolate su piattaforme internazionali e riescono ad eludere il fisco, indirizzando parte consistente dei proventi fuori dal nostro paese”.

REDAZIONE

© Riproduzione riservata

spot_img

Notizie correlate

Comune di Massa
nubi sparse
26 ° C
26 °
26 °
73 %
1.5kmh
58 %
Lun
26 °
Mar
25 °
Mer
26 °
Gio
26 °
Ven
25 °

Ultimi articoli

SEGUICI SUI SOCIAL

VIDEO NEWS