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Violenza di genere in Toscana, in un anno 2701 accessi al pronto soccorso e nove femminicidi

FIRENZE – Nove femminicidi in un anno, 2701 accessi al pronto soccorso con il codice rosa, 5670 donne che si sono rivolte ai centri antiviolenza. 

Questi sono solo alcuni dei numeri del 17esimo rapporto sulla violenza di genere in Toscana, con l’analisi dei dati raccolti nell’anno 2024 dai centri e delle reti antiviolenza toscane. L

’iniziativa, compresa nel programma de La Toscana delle donne 2025, ha permesso di fare il punto su dati che raccontano una realtà drammatica: 5600 donne che hanno contattato i 25 centri antiviolenza della regione, 9 femminicidi, 4 minori rimasti orfani, 2701 accessi al pronto soccorso con codice rosa (400 in più rispetto all’anno precedente), violenza in crescita tra fasce di età, giovanissimi e anziani, prima  interessate solo marginalmente dal fenomeno.

“La Toscana – ha detto il presidente della Regione Eugenio Giani – è all’avanguardia sul tema delle pari opportunità, come dimostrano i molti ruoli dirigenziali di primo piano che ho affidato a donne e come testimonia l’importanza del festival ‘La Toscana delle donne’, che ogni anno evidenzia numerosi aspetti che riguardano la presenza femminile nella società. Tra questi aspetti, purtroppo, dobbiamo evidenziare anche il contrasto alla violenza di genere, attuato sia attraverso iniziative culturali, che direttamente con l’attività dei 25 centri antiviolenza diffusi sul territorio regionale. Questi sono i primi punti cui possono chiedere aiuto le donne vittime di violenza e i loro figli”.

“La violenza di genere – continua Giani – è un fenomeno ancora diffuso e grave, così grave da richiedere un supplemento di impegno da parte delle istituzioni. Il governo regionale sta facendo la sua parte ma serve impegno a tutti i livelli perché si riesca ad intervenire veramente ed a superare gli stereotipi culturali che ancora pesano sulle donne”.

Completano le parole del presidente Giani quelle dell’assessora alle pari opportunità Cristina Manetti, che spiega: “La manifestazione La Toscana delle donne è stata concepita proprio per spingere verso un cambiamento necessario. E proprio i numeri che presentiamo oggi ci mostrano quanto esso sia urgente: nel 2024 solo in Toscana 9 donne uccise, 4 minori rimasti orfani, una vera e propria mattanza di donne che deve essere fermata. E l’unica strada che abbiamo per frenare questo fenomeno è l’affermazione dei diritti delle donne. La violenza nasce da piccole rinunce all’autodetrminazione come quella di scegliere un lavoro part-time dopo la maternità oppure non avere un proprio conto corrente per appoggiarsi a quello del compagno. Piccoli segnali specchio di un modo di pensare che dobbiamo cambiare nella nostra cultura. Solo questo percorso potrà rallentare quello che è un fenomeno drammatico del tempo in cui stiamo vivendo”.

Sulla situazione fotografata dal rapporto è intervenuta anche Francesca Basanieri, presidente della Commissione pari opportunità del Consiglio regionale. “Quelli che presentiamo  – ha detto – sono dati molto preoccupanti, tuttavia possiamo affermare che in Toscana la rete antiviolenza c’è ed è apprezzata. La violenza di genere purtroppo si sta evolvendo, con sempre più casi tra giovani, giovanissimi, ed anche sulla terza età e addirittura la quarta età. Per questo dobbiamo lavorare sempre più sull’educazione affettiva e sessuale dei giovani, perché comprendano una corretta dinamica della sessualità, e sul sostegno agli anziani, perchè vediajmo che anche la solitudine e la perdita di relazioni fa sì che questo fenomeno si intensifichi”.

Intervenuta anche Lia Burgalassi, delegata di Anci Toscana per pari opportunità e politiche di genere e sindaca di Cecina: “I dati presentati stamani – ha detto – dimostrano che il fenomeno della violenza di genere è in crescita e il monitoraggio è fondamentale per la programmazione. I Comuni hanno un ruolo chiave perché sono i soggetti che devono aiutare a costruire la rete di sostegno e promuovere interventi educativi soprattutto con le giovani generazioni”.

I numeri del rapporto parlano di 5670 le donne che si sono rivolte nel 2024 ai centri antiviolenza in Toscana, un aumento sensibile rispetto al 2023 quando i contatti erano stati 4540. Sono state 3533 le donne che a seguito del contatto con il centro antiviolenza hanno scelto di intraprendere un percorso di uscita dalla situazione in cui si trovavano: di esse il 32 per cento è di origine non italiana, il 66% ha figli.

Sono stati invece 1155 gli autori di gesti di violenza di genere che hanno avviato un percorso di ravvedimento, il doppio rispetto del 2023. Tra questi il 71,6% è italiano.

REDAZIONE

© Riproduzione riservata

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