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Natale 2023 in Toscana, a tavola si spende 10% più del 2022. Panettone batte pandoro.
I toscani spenderanno 105 euro per imbandire la tavola di Natale. Il 10% in più rispetto alle feste del 2022. Facendo segnare un ritorno ai livelli pre pandemia.
Un Natale che 88% dei toscani apparecchia a casa, il 54% nella propria abitazione. Il 34% da parenti e amici. Una minoranza del 6% sceglierà invece un ristorante o un agriturismo, ma c’è anche un 6% che decide all’ultimo momento.
E nelle tavole toscane il panettone batte il pandoro. Con il boom di panettoni contadini e dolci della tradizione regionale.
E’ quanto emerge dall’indagine Coldiretti Toscana /Ixè su ‘Il Natale sulle tavole degli italiani’, presentata in occasione dell’assemblea elettiva.
La cifra spesa, commenta Coldiretti: “Merito del calo dell’inflazione dei prodotti che compongono il carrello della spesa che, rispetto allo scorso anno, è decisamente meno impattante ma anche della voglia di tornare a stare insieme, in famiglia, nel segno della tradizione senza alcuna restrizione”.
La maggioranza dei toscani (31%) spende tra 50 a 100 euro per mettere a tavola i parenti ed amici. Mentre un altro 29% fino a 200 euro. Il 10% fino a 300 euro e il 4% anche oltre.
Solo un 7% contiene il budget sotto i 30 euro. Mentre il 13% lo mantiene tra i 30 e i 50 euro e un 6% preferisce non rispondere.
Continuano poi a ripopolarsi le tavolate dopo il crollo sotto la pandemia. Il Natale 2023 vede una media di quasi 8 commensali
Il panettone resta il dolce preferito dai toscani battendo ancora una volta il pandoro. “A spingere il primato dei panettoni la crescita delle versioni ideate dai contadini. Produzioni agricolo-artigianali che valorizzano ingredienti agricoli di qualità e a denominazione come le farine, i piccoli frutti del bosco o l’extravergine di oliva Toscano Igp. Prodotti a km zero che sono il frutto spesso della collaborazione tra gli artigiani, agricoltori, chef e Consorzi di Tutela proposti principalmente nel circuito dei mercati di Campagna Amica”.
Il panettone, illustra Coldiretti Toscana, “presente nel 78% delle case, è il re delle feste davanti al pandoro (73%). Ma a crescere, sulle tavole dei toscani, sono anche i dolci della tradizione regionale presenti in 6 case su 10 (58%) con un aumento degli acquisti di 11% rispetto allo scorso anno. A fianco di chi acquisterà i dolci in negozi e forni, c’è un 41% che ha scelto di preparare da sé i dolci tipici per le festività”.
In Toscana, sottolinea Coldiretti, “le tentazioni dolciarie natalizie non mancano di certo soprattutto dalle parti del senese dove nascono i ricciarelli di Siena Igp portati in Toscana, così si narra, da Ricciardetto della Gherardesca al ritorno dalle crociale. Il panforte di Siena IG, le copate composte da mandorle o noci tostate racchiuse tra due ostie ed i Cavallucci, biscotti antichi già diffusi ai tempi di Lorenzo Il Magnifico, composti da spezie e noci. Ed ancora gli amaretti santacrocesi, un dolce tipico di Santa Croce sull’Arno.
La mandolata della Garfagnana legata ai festeggiamenti di Santa Lucia, una sorta di croccante fatto con miele e gherigli di noce. Non mancano le espressioni del nostro Arcipelago con il panficato dell’Isola del Giglio a base di fichi e noci, ma anche di miele, vino e frutta secca da accompagnare con Passito o Ansonica. Sono i dolci del Natale anche i befanini, colorati biscotti tipici della Lucchesia e della Versilia che vengono preparati intorno all’Epifania. In maremma sono due i dolci che non possono mancare nelle case: la Ricciolina ed i biscotti all’anice di Roccalbegna.
Si tratta di specialità che arricchiscono le tavole delle Feste presenti nel periodo natalizio anche nei menu del periodo di Natale nei tanti agriturismi diffusi lungo il territorio impegnati a conservare nel tempo le tradizionali alimentari del territorio”.