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8 marzo, quale parità? Italiane meno occupate d’Europa. E a Firenze convegno di soli uomini
L’anno è il 2024. 8 marzo 2024.
Data in cui Firenze si scopre senza donne eccellenti, stando al genere dei relatori dell”Italian Excellence Tour 2024′ organizzato da Forbes Italia a Palazzo Vecchio a Firenze venerdì 8 marzo 2024.
La tappa fiorentina che apre il “giro d’Italia delle Eccellenze di Forbes” è un convegno di soli uomini. Con relatori tutti uomini. Zero donne.
Imbarazzante. Tanto che il sindaco Nardella, tra i relatori ‘eccellenti’, si smarca a poche ore dal convegno nella città da lui amministrata e annuncia la vicesindaca Bettini al suo posto.
Sia chiaro, il ‘convegno eccellente’ non sarebbe stato meno imbarazzante se organizzato il 15 agosto, il 6 novembre o in qualsiasi altro giorno dell’anno. Certo, un convegno di soli uomini ‘eccellenti’ nella Giornata internazionale della Donna fa ancor più risaltare quanto sia ancora molto, molto lunga la strada verso la parità di genere.
Strada molto, molto lunga.
Basta dare un’occhiata all’ultimo report della Camera dei Deputati ‘L’occupazione femminile’ dicembre 2023.
Le donne italiane sono le meno occupate d’Europa. E l’occupazione femminile è caratterizzata da un accentuato divario retributivo di genere.
Secondo dati Eurostat, si legge nel report della Camera dei Deputati, in Italia, “il tasso di occupazione delle donne di età compresa tra i 20 e i 64 anni al IV trimestre 2022 è stato pari al 55 per cento, mentre la media UE è stata pari al 69,3 per cento. Da tali dati emerge la scarsa partecipazione delle donne al mercato del lavoro in Italia, il cui tasso di occupazione risulta essere quello più basso tra gli Stati UE, di circa 14 punti percentuali al di sotto della media UE a fine 2022.
Nel nostro Paese si registra, inoltre, un divario
anche nel rapporto tra la popolazione maschile e quella femminile nel
mondo del lavoro: le donne occupate, infatti, sono circa 9,5 milioni, laddove i
maschi occupati sono circa 13 milioni.
A ciò si aggiunga che una donna su cinque fuoriesce dal mercato del lavoro a
seguito della maternità”.
Evidenzia poi il report che l’occupazione femminile è caratterizzata anche da un accentuato divario retributivo di genere, nonché dal tipo di lavoro svolto dalle donne.
Per quanto concerne la differenza di retribuzione, secondo gli ultimi dati
Eurostat, il gap retributivo medio (ossia la differenza nella retribuzione oraria
lorda tra uomini e donne) è pari al 5 per cento (al di sotto della media europea che
è del 13 per cento). Mentre quello complessivo (ossia la differenza tra il salario
annuale medio percepito da donne e uomini) è pari al 43 per cento (al di sopra della
media europea, che è invece pari al 36,2 per cento).
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Secondo i dati dell’Osservatorio sui lavoratori dipendenti del settore privato
dell’INPS, nel 2022 la retribuzione media annua è costantemente più alta per il
genere maschile, con una differenza di 7.922 euro (26.227 euro per gli uomini
contro 18.305 euro per le donne).