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Tre milioni lavoratori in meno, in Italia solo Prato cresce nel 2034.
Tre milioni di lavoratori in meno in Italia nei prossimi dieci anni.
E in tutta Italia l’unica delle 107 province in controtendenza è Prato.
Prato registra nel 2034 più 0.75%, pari a un valore assoluto di +1.269.
A fronte di meno 6.49% nel 2034 della Toscana, regione al 17esimo posto in classifica quindi con diminuzione tra le più contenute. La prima regione con meno 14.56% è la Basilicata.
Previsioni demografiche Istat elaborate da Ufficio Studi Cgia di Mestre.
I dati sono pubblicati da Cgia di Mestre sabato 13 aprile 2024.
Le previsioni si basano sulla platea delle persone in età lavorativa (15-64 anni) presente in Italia che entro i prossimi dieci anni è destinata a diminuire di 3 milioni di unità (-8,1%). Passando da 37.5 milioni di unità nel 2024 a 34.5 milioni di persone nel 2034.
Le ragioni di questo crollo “vanno ricercate nel progressivo invecchiamento della popolazione”.
Perché Prato unica delle 107 province italiane col segno più nel 2034?
Con tutte le altre 106, invece, al 2034 con un saldo anticipato dal segno meno?
Il risultato positivo di Prato e di quelle province che hanno subito le contrazioni più contenute delle altre, evidenzia Cgia di Mestre, è riconducibile al fatto che, tra le altre cose, queste realtà territoriali presentano un tasso della popolazione straniera su quella residente molto elevata, abbassando così l’età media e incidendo positivamente sulle nascite.
Le altre toscane. Arezzo la più colpita con meno 15.95%. Massa-Carrara meno 10.37%. Livorno meno 7.87%. Lucca meno 7.34%. Grosseto meno 7.27%. Firenze meno 5.08%. Siena meno 5.07%. Pisa meno 4.93%. Pistoia meno 3.97%
In questa classifica di previsioni demografiche della popolazione in età lavorativa con riusciranno a contenere al 2034 Parma con meno 0.30%, Bologna con meno 1.08, Milano con meno 0.99.
Mentre in testa a questa classifica proiettata al 2034 ci sono Agrigento con meno 22.08%, Ascoli Piceno con meno 19.56 e Caltanissetta con meno 17.89.
Secondo Cgia Mestre “Se alla recessione demografica aggiungiamo l’instabilità geopolitica, la transizione energetica e digitale, le nostre imprese sono destinate a
subire dei contraccolpi spaventosi”.
Le regioni. Al primo posto dunque la Basilicata con meno 14.6%. Seguono la Sardegna con -14.2% (-110.999). Sicilia con il -12.8% (-392.873). Calabria con
12.7% (-147.979) e Molise con -12.7% (-22.980).
Dunque Prato, città che da sempre, è stata punto di riferimento economico col distretto tessile, in prospettiva 2034 unica a resistere, anzi a crescere, in termini di platea lavorativa. Una Prato che ha nel dna la capacità di reagire, di ripartire, come ha dimostrato anche recentemente con l’alluvione che ha colpito anche il suo distretto.
Una Prato unica città in Toscana a crescere in termini di qualità della vita nell’ultima classifica de Sole 24 Ore