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Nave contro pontile a Marina di Massa: aperta inchiesta

MARINA DI MASSA – Nave contro pontile a Marina di Massa: aperta inchiesta.

Nave contro pontile a Marina di Massa, la procura di Massa Carrara, procuratore Piero Capizzoto, ha aperto un’inchiesta per il naufragio della nave Guang Rong che si è scontrata contro il pontile di Marina di Massa la sera di martedì 28 gennaio. In salvo le persone a bordo. Avviata “un’attività di indagini preliminari finalizzata all’accertamento, nel pieno rispetto delle garanzie difensive, di eventuali profili di colpa che possano avere avuto incidenza causale sul naufragio”.

Disposto il sequestro dell’imbarcazione lunga oltre cento metri battente bandiera cipriota, “previa esecuzione delle attività necessarie alla sua completa messa in sicurezza”.

La nave stata trasportando detriti. A bordo 102 tonnellate di gasolio. Preoccupazione per il rischio danno ambientale. La priorità è la messa in sicurezza e provvedere al pompaggio del carburante dall’interno della nave. E’ quanto emerso da una riunione alla prefettura di Massa per fare il punto sulla nave andata a sbattere con la mareggiata contro il pontile di Marina di Massa.

Eugenio Giani, presidente Regione Toscana: “Dopo che sarà effettuato l’intervento di recupero, ARPAT effettuerà il sopralluogo per verificare l’eventuale presenza di sversamenti. La nave cargo trasportava detriti e, in caso di dispersione, potrebbe trattarsi del carburante dei motori, in quantitativi comunque molto limitati rispetto a quelli di una nave cisterna”.

Sindaco Francesco Persiani: “Stando a prime valutazioni, pare non ci sia stata una fuoriuscita di gasolio consistente, tale da poter parlare di contaminazione ambientale. Per l’odore forte di nafta percepito nelle scorse ore sul posto i tecnici hanno spiegato che probabilmente si tratta di acqua di sentina uscita fuori. Qualche macchia scura gli elicotteri in volo sopra l’area l’hanno effettivamente vista, ma non da giustificare il rischio ambientale”. Sono pronte panne assorbenti per assorbire eventuali uscite di gasolio. Intanto l’amministrazione comunale di Massa ha attivato il protocollo con il Ministero dell’Ambiente per l’utilizzo di eventuali panni galleggianti, utili per delimitare un’eventuale area di contaminazione, che al momento però non c’è.

 

Legambiente Toscana: “La situazione è molto seria – dichiarano Francesco Rossi, presidente del Circolo di Legambiente Massa-Montignoso e Maria Paola Antonioli, presidente Circolo di Legambiente Carrara – c’è un forte odore di gasolio sul lungomare e siamo molto preoccupati per il rischio di un disastro ambientale: chiediamo analisi immediate sulle acque marine e sul materiale rimasto a bordo e sui fusti galleggianti fuoriusciti dalla nave”.

Legambiente Toscana: “La nave, lunga 100 metri, stava trasportando detriti di marmo estratti dalle cave delle Alpi Apuane per essere utilizzati come inerti nella costruzione della nuova diga foranea del porto di Genova. La Guang Rong era stata infatti affittata da Fincantieri per eseguire la propria parte di socio esecutore della nuova diga foranea del porto di Genova e trasportare sul posto il pietrame estratto dalle cave. Nel 2023 era stata sottoposta a fermo amministrativo della Guardia Costiera per violazioni alle norme internazionali sulla salvaguardia della vita umana in mare, la protezione dell’ambiente marino e la sicurezza della navigazione. Il fermo più recente è avvenuto nel porto di Marina di Carrara nel mese di ottobre 2024.

È importante quindi, anche a seguito del precedente fermo, che le Autorità acquisiscano i documenti relativi allo stato di manutenzione attuale della nave e i contratti stipulati con il committente, come risulta fondamentale che tutti i dati relativi alle analisi e al monitoraggio delle acque marine siano costantemente condivisi con la cittadinanza.

Nel frattempo Legambiente Toscana formula l’auspicio che venga fatta piena luce sull’accaduto e che si continui a monitorare la situazione, affinché possa esser scongiurato il rischio di un enorme danno ambientale, inferto a un territorio, già abbondantemente ferito dall’escavazione e da vecchie produzioni chimico/industriali oggi dismesse (vedasi Sin di Massa Carrara)”.

 

 

CINZIA GORLA

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