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A Quarrata un bando per tappezzare la città con la street art

QUARRATA – Si chiamano Elisa Buoncompagni, Caterina Brotto, Federico Freschi, Stefania Matranga, Guido Mitidieri, Caterina Parenti, Silvia Riccucci. Sono i sette autori dei murales finora realizzati negli spazi pubblici messi a disposizione dal Comune di Quarrata attraverso il bando sulla Street Art.

I ragazzi e le ragazze hanno lavorato su diversi tratti di muri urbani, ognuno avendo piena libertà espressiva per quanto riguarda il soggetto da disegnare.

Il progetto è stato voluto dall’amministrazione comunale con l’ottica di promuovere e realizzare interventi e attività a sostegno dell’interazione tra creatività giovanile, produzione culturale e riqualificazione del territorio. Valorizzando spazi cittadini degradati attraverso la realizzazione di percorsi artistici e partecipativi innovativi.

Quattro gli spazi che rimangono ancora da assegnare, tutti sul lungo Fermulla Gino Bartali, e per i quali è stato riaperto il bando pubblico fino al 31 dicembre.

Questi gli spazi comunali messi a disposizione dal Comune ai 7 artisti: il Gatto in piazzetta Michelozzi, i muri che circondano La Civetta, tratti di muro sul lungo Fermulla Gino Bartali, passaggio pedonale che collega via Corrado da Montemagno al lungo Fermulla Gino Bartali.

Ecco gli autori e le opere realizzate

Stefania Matranga ha lavorato sui muri che circondano La Civetta realizzando un murales dedicato all’alluvione del 2 novembre 2023: “L’alluvione vista come un tragico evento che ha portato tanti problemi, tanta tristezza e tanto bisogno di aiuto, ma un’alluvione che allo stesso tempo ha portato le persone e una comunità come Quarrata ad essere ancora più vicina e proprio grazie all’aiuto delle persone che insieme sono riuscite a rialzarsi, anche più forti di prima. Una Quarrata che ha avuto danni ma che con costanza e pazienza risorge. All’interno del progetto realizzato – spiega Stefania Matranga – prevale il colore linea nero, insieme al rosso del cuore, soggetto importantissimo che sorregge tutto, l’amore; ed un altro colore molto importante, l’oro, come la tecnica Kintsugi utilizzata in Giappone. Secondo i Giapponesi le crepe che prima erano punti fragili da nascondere vengono valorizzate con l’oro. Il Kintsugi non è solo una tecnica di restauro, ma ha un forte valore simbolico, rappresenta la metafora delle fratture, delle crisi e dei cambiament Come sfondo di tutto, la nostra città e le nostre radici, dagli edifici e strutture storiche, iconiche di Quarrata, a pezzi del nostro passato come cittadini e lavoratori, dal contadino agricolo, al tappezziere, all’operaio tessile, al settore del mobile, della biancheria e della falegnameria.”

Silvia Riccucci ha lavorato sul Gatto in piazzetta Michelozzi: “Mi sono ispirata ai bambini, grandi e piccoli, e poi dalla piazza, utilizzata un tempo per il primo cinema all’aperto di Quarrata. Entrambi gli elementi mi hanno portato a pensare di fare qualcosa di magico e onirico che potesse lasciare un segno positivo. Di base sono rimaste le origini del “Gatto” con i suoi segni, le sue scritte e le sue forme, utilizzate per scandire e ispirare i singoli disegni, ispirati a Madre Natura che ci offre quotidianamente le cose più belle. Infine ho voluto lasciare una scritta (“alle volte uno si crede incompleto ed è soltanto giovane”), perché la settimana vissuta in questa piazza mi ha fatto vivere una nuova realtà quarratina inaspettata, e questo pensiero di Italo Calvino ne è la sintesi”.

Silvia Riccucci Murales Quarrata
Il lavoro di Silvia Riccucci

Il gruppo di autori composto da Caterina Brotto, Federico Freschi e Caterina Parenti ha realizzato una serie di murales lungo la Fermulla, intitolati Craaa: ognuno ha la sua voce: “Chi passeggia abitualmente sul lungo Fermulla durante la bella stagione avrà sicuramente sentito il gracidio delle rane. Il murales è un invito a prestare attenzione all’ambiente circostante, a fermarsi, e riflettere sulla natura che ci circonda. Ci sono moltissime forme di vita che compiono il loro ciclo vitale proprio accanto a noi. Le rane, raffigurate in varie scene di vita quotidiana, simboleggiano non solo la fauna locale ma anche le persone che vivono e attraversano la città. Ogni rana rappresenta un individuo con la propria voce e il proprio ruolo all’interno dell’ecosistema urbano. Questo sottolinea il parallelismo tra le rane e gli esseri umani: entrambi sono parte integrante del paesaggio cittadino e contribuiscono alla sua vitalità. Speriamo che il murales trasmetta un messaggio di inclusione: la città è un mosaico di voci diverse, tutte essenziali per la sua bellezza ed il suo equilibrio”.

Caterina Brotto
L’artista Caterina Brotto

Elisa Buoncompagni ha lavorato sul passaggio pedonale che collega via Corrado da Montemagno al lungo Fermulla Gino Bartali” intitolando il suo murales La Strana Città: “Il murales è composto da una serie di personaggi di fantasia buffi e allegri che insieme corrono verso via Corrado da Montemagno. L”intento è quello di dare colore ad una via spesso percorsa dai bambini che vanno o che tornano da scuola, con la speranza di portare un po’ di allegria”.

Elisa Buoncompagni con 'La strana città'
Elisa Buoncompagni con ‘La strana città’

Guido Mitidieri ha lavorato su alcuni tratti del lungo Fermulla realizzando un murales dal titolo Malafede: “L’opera sul lungo Fermulla è una lunga linea orizzontale, su sfondo bianco. L’opera dialoga con lo spazio e con gli elementi architettonici della passeggiata dando un bel senso di leggerezza ed eleganza. La linea è un ritratto della volontà dell’uomo di abitare il mondo: da un lato è sinonimo della precarietà delle cose instabili e sospese come una linea sull’abisso, dall’altro è la condizione per qualsiasi scopo dell’uomo, infatti solo ciò che è provvisoriamente sé stesso si offre come disponibile a diventare altro da sé e quindi ad essere manipolato per consentire all’uomo di edificare. Su questa linea un funambolo cammina in bilico, cercando di rimanere in equilibrio sullo stretto sentiero della volontà. Tutto intorno a questa linea del volere, infiniti spazi che attendono di essere interrogati”.

Guido Mitidieri
L’artista Guido Mitidieri

“Ringrazio i ragazzi e le ragazze che hanno partecipato al bando, contribuendo con le loro opere a rendere Quarrata più bella – commenta il sindaco di Quarrata Gabriele Romiti – Hanno saputo realizzare dei murales davvero originali e significativi, capaci di accompagnare la quotidianità di tutti i quarratini ed entrando a far parte della vita della città”.

“Questo progetto rappresenta un percorso partecipativo innovativo perché ha messo al centro la creatività delle ragazze e dei ragazzi – spiega l’assessore alle politiche giovanili del Comune di Quarrata Tommaso Scarnato – Sono contento che si siano creati legami tra persone che condividono la stessa passione e che prima di questo progetto non si conoscevano. Il progetto inoltre non si ferma qui: ci sono ancora spazi disponibili sui quali i ragazzi inizieranno a lavorare nelle prossime settimane”.

“Ringrazio l’ufficio Servizi Sociali del nostro Comune – afferma l’assessore alle politiche sociali del Comune di Quarrata Mariavittoria Michelacci – Il coinvolgimento dei giovani nella vita sociale di una comunità è di primaria importanza, per questo cerchiamo di portare avanti progetti di inclusione come questo, permettendo di dare un’opportunità concreta ai giovani di esprimersi e di far sentire la propria voce attraverso questa forma d’arte”.

© Riproduzione riservata

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