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Saldi 2024 in Toscana, giro di affari da 300 milioni

Sessanta giorni di sconti. Confcommercio Toscana: "Spesa media toscana superiore a quella nazionale". Confartigianato Firenze: "Ci aspettiamo che questi saldi possano aiutarci"

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Saldi 2024 in Toscana, giro di affari da 300 milioni

Saldi 2024 in Toscana, ci siamo. Da venerdì 5 gennaio per sessanta giorni prezzi scontati.

Secondo le previsioni di Confcommercio Toscana, il 57% dei residenti comprerà abiti e calzature a prezzi scontati per un giro d’affari complessivo di oltre 296 milioni di euro. 142 euro a persona il budget di spesa in Toscana, sono  euro in più rispetto alla media nazionale. In aumento rispetto ai saldi invernali del 2023, con 133 euro. Ma, sottolinea Confcommercio Toscana, c’è di mezzo l’inflazione.

Maglie, accessori, giubbotti e cappotti i capi di abbigliamento più richiesti, sneakers e mocassini per le calzature

In totale, un giro di affari di oltre 296 milioni di euro in Toscana. A fare da capofila Firenze, dove alla spesa dei residenti, quantificabile in quasi 30 milioni di euro, dovrebbe aggiungersi quella dei tanti pendolari per motivi di lavoro o studio, oltre che dei turisti.

Franco Marinoni, direttore Confcommercio Toscana: “I mesi di gennaio e febbraio non sono mai stati particolarmente brillanti in quanto ad arrivi e presenze. Il turismo incide di più sul risultato dei saldi estivi. Per quelli invernali i negozianti contano soprattutto sul mercato interno. Se siamo passati dai 133 euro del 2023 ai 142 di quest’anno è anche per effetto dell’inflazione, che ha fatto aumentare i prezzi. In ogni caso, non siamo ancora tornati ai 160 euro registrati nell’inverno 2020, l’ultimo prima della pandemia. Segno che, purtroppo, il settore moda resta uno dei più penalizzati dalla difficile congiuntura”.

Paolo Mantovani, presidente di Federmoda-Confcommercio Toscana: “Gli affari in Toscana, comunque, dovrebbero andare meglio che altrove. La gente sta tornando a frequentare i negozi fisici e la crescita dell’e commerce ha subito un arresto. Lo si è visto anche a dicembre. Un po’ c’entra la voglia di tornare alla vita sociale pre pandemia, che ha sempre avuto nello shopping in compagnia un rituale importante. Ma c’entra anche il fatto che in questi anni i negozianti della rete tradizionale sono diventati più reattivi alla concorrenza del web. Hanno adottato nuove tecniche di vendita, ispirate al neuromarketing, e hanno imparato a usare i social per farsi promozione. Si stanno quindi riprendendo la visibilità che avevano perduto, oscurata dal marketing potente dei colossi del digitale”.

Poi: “Veniamo da un autunno molto calmo, anche per via delle temperature miti che di certo non hanno agevolato le vendite. Questo significa che l’assortimento di modelli, taglie e colori nei negozi è ancora piuttosto alto. E l’abbassamento delle temperature previsto proprio in concomitanza con la partenza dei saldi potrebbe spingere anche i più restii a fare qualche acquisto. È ovvio che per noi commercianti vendere con gli sconti significa ridurre drasticamente i margini di ricavo, ma per i consumatori può rappresentare un vantaggio”.

Per quanto riguarda le tendenze del mercato, “le persone cercano capi versatili, comodi e di uso quotidiano, che si mescolino bene con quanto già hanno nell’armadio e che possano diventare più eleganti semplicemente con l’aggiunta dell’accessorio giusto. In pochi chiedono abiti specifici per un’occasione. Maglie, accessori, giubbotti e cappotti sono i prodotti di abbigliamento più richiesti, sneakers e mocassini per quanto riguarda le calzature le calzature”.

Confartigianato Firenze: “Almeno 6 fiorentini su 10 si recheranno nei negozi di fiducia, nel centro oppure nei vari quartieri, con l’obiettivo di trovare un capo importante. Dai giubbotti alle scarpe, a prezzi più contenuti. Budget di almeno 200 euro”.

Paolo Gori, vicepresidente di Confartigianato Imprese Firenze: “C’è ottimismo: dopo una stagione invernale con il segno meno, ci sono segnali incoraggianti e speriamo di poter recuperare ciò che non è arrivato nei mesi scorsi. Sulla stagione fino ad oggi hanno inciso sicuramente il clima e, per lo meno nelle zone della Piana, i danni causati dall’alluvione oltre all’inflazione. Tutto questo ha prodotto una contrazione stimata dal 10 al 20% sull’anno precedente ma c’è possibilità di recuperare.

“Nella stragrande maggioranza dei casi le persone hanno già chiaro cosa acquistare e più o meno a quanto, visto che hanno avuto modo di ‘sbirciare’ le vetrine durante il periodo natalizio. Ci aspettiamo che questi saldi possano aiutarci”.

 

© Riproduzione riservata

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